TinyDropdown Menu diaconiperugia: XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

giovedì 15 luglio 2010

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso

Ecco, Dio viene in mio aiuto,
il Signore sostiene l’anima mia.
A te con gioia offrirò sacrifici
e loderò il tuo nome, Signore,
perché sei buono. (Sal 54,6.8)

Colletta
Sii propizio a noi tuoi fedeli, Signore,
e donaci i tesori della tua grazia,
perché, ardenti di speranza, fede e carità,
restiamo sempre fedeli ai tuoi comandamenti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gn 18,1-10)
Signore, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo.

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno.
Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto».
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono.
Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 14)
Rit: Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda.

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

SECONDA LETTURA (Col 1,24-28)
Il mistero nascosto da secoli, ora è manifestato ai santi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi
Fratelli, sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.
Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi.
A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 8,15)

Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono,
e producono frutto con perseveranza.
Alleluia.

VANGELO (Lc 10,38-42)
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Gesù si fa presente nella vita di ciascuno di noi nella nostra situazione ordinaria, e offre il suo dono di grazia. Chiediamo al Signore di saperlo riconoscere, accogliere ed ascoltare
.
Preghiamo insieme e diciamo: Fa’ che ti riconosciamo, Signore.

1. Perché la Chiesa sappia testimoniare nella solidarietà e nella carità la misericordia del Signore per tutta l’umanità. Preghiamo.

2. Per il papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi. Perché siano prima di tutto discepoli, accolgano il maestro nelle loro vite e diventino così esempi e maestri di vita spirituale. Preghiamo.

3. Perché tutti i credenti riconoscano il Signore che viene loro incontro e lo sappiano annunciare al mondo con fedeltà e gioia. Preghiamo.

4. Per i malati che vivono nella loro carne e nel loro spirito la sofferenza e la debolezza. Perché siano rafforzati dalla grazia del Signore. Preghiamo.

Ascolta, Signore, le nostre invocazioni, e fa’ che sappiamo tradurle in concreti itinerari di vita spirituale e servizio dei fratelli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

O Dio, che nell’unico e perfetto sacrificio del Cristo
hai dato valore e compimento
alle tante vittime della legge antica,
accogli e santifica questa nostra offerta
come un giorno benedicesti i doni di Abele,
e ciò che ognuno di noi presenta in tuo onore
giovi alla salvezza di tutti.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione

Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi:
buono è il Signore e misericordioso,
egli dà il cibo a coloro che lo temono. (Sal 111,4-5)

Preghiera dopo la comunione

Assisti, Signore, il tuo popolo,
che hai colmato della grazia di questi santi misteri,
e fa’ che passiamo dalla decadenza del peccato
alla pienezza della vita nuova.
Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
(L’ospitalità)


Nelle letture di oggi vengono evidenziati soprattutto due aspetti:
il primo è quello dell’ospitalità, così ben tratteggiata nella prima lettura e poi ben sottolineata nell’accoglienza che Gesù riceve da Marta e Maria. Inoltre la prima lettura sembra essere stata scritta pensando a questi giorni di caldo. Abramo, seduto all’entrata della tenda nel momento di grande caldo forse aspettando un pochino di brezza, vede i tre uomini in piedi davanti a lui e si affretta ad attenderli. Nel vangelo abbiamo visto Marta e Maria accogliere molto contente l’ospite divino, l’una in modo indaffarato e l’altra nella contemplazione.
La grande accoglienza di ospiti e forestieri è una costante nel popolo di Gesù. Un sacerdote missionario in Camerun (tutta l’Africa conserva tradizioni che sono abituali nel contesto evangelico) spiegava che ancora oggi, se ti accontenti del poco che ha la gente, accettando l’ospitalità dei vari villaggi, puoi attraversare l’intero continente.
Con la grande mobilità che c’è al nostro tempo di persone che cercano di migliorare il loro tenore di vita e di trovare lavoro, ci rendiamo conto che l’accoglienza dell’emigrante, l’accoglienza del forestiero non è qualcosa del passato o reminiscenza di costumi orientali. Tutti conosciamo la problematica, che molto spesso finisce in tragedia, delle ondate di persone che fuggendo dalla fame dei loro paesi si arrischiano a venire nella prospera Europa, alcuni nel nostro paese, rischiando molte volte anche la vita.
È un problema che supera le possibilità delle parrocchie e delle diocesi, al quale però va dato anche il nostro deciso apporto personale. Come ci sono di aiuto le parrocchie che sanno aprire le loro porte agli immigrati irregolari! Certamente avvicinano la Chiesa ai poveri e, come dice la lettera agli Ebrei, “forse, senza saperlo, hanno accolto degli angeli” (Eb 13,2). Siamo loro riconoscenti per la loro testimonianza evangelica.

(Maria è seduta ai piedi del Signore)

L’altro aspetto è quello di Maria seduta ai piedi del Signore. È simbolo della preghiera contemplativa: ai piedi di Gesù ascolta la sua parola. Permettetemi di fare riferimento ad un luogo che può essere immagine viva di quanto ci spiegava il vangelo: la casa delle Piccole Sorelle di Gesù in Roma. Le religiose, che sono presenti nei luoghi più poveri del mondo, periodicamente si ritrovano lì, alle “Tre Fontane”, vicino alla Basilica di S. Paolo fuori le Mura, dove vivono in baracche prefabbricate. Quello che più impressiona il visitatore è vedere come nella cappella, dove c’è il Santissimo esposto, ci sia sempre un gruppetto di sorelle che pregano in silenzio, sedute su sgabelli o inginocchiate sul pavimento. Si possono vedere anche persone dall’aspetto stravagante, che condividono il silenzio imbevuto di preghiera. Posti così ci aiutano a capire meglio il brano del vangelo. Le sorelle delle “Tre Fontane”, come tante altre in tanti altri posti, continuano a fare quello che faceva Maria. Sono un’omelia vivente del vangelo di oggi.
Tutti dobbiamo preoccuparci di avere dei momenti di silenzio e di pace, per ritrovare Gesù e per ritrovare noi stessi. Forse l’estate è l’occasione più propizio per questo. A volte, come diceva S. Agostino, può essere bello pregare mentre si sta passeggiando e pensare come vedo me stesso, come vedo gli altri, come vedo Dio. È molto importante parlare con se stessi nel silenzio e nella pace. E normalmente questo tempo di quiete si conclude con l’ascolto di Gesù nel vangelo. Durante la celebrazione della Messa forse molto spesso vogliamo spiegare troppe cose, vogliamo cantare molti canti... e non troviamo il momento per un po’ di silenzio ai piedi del Maestro. Un padre di famiglia diceva a un fratello sacerdote: “Volete talmente che tutti partecipino alla celebrazione che non lasciate partecipare allo Spirito Santo!”.
Assicurare un posto nella nostra vita alla contemplazione, valorizzare i momenti di silenzio nella celebrazione, ecco il frutto che possiamo cogliere dalla messa di oggi.

FREDERIC RÁFOLS

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