TinyDropdown Menu diaconiperugia: marzo 2011

martedì 22 marzo 2011

Preparazione alla Pasqua 2011-Iniziativa per i diaconi






EXULTET PASQUALE
      diacono Giglio Giuliano











Cari fratelli,
vi comunico che don Francesco Spingola è a disposizione dei diaconi che vogliono prepararsi alla proclamazione cantata  dell' Exultet Pasquale.
Chi è interessato pùò comunicarlo alla mia casella di posta elettronica:gigliogiuliano@libero.it
(l'orario dovrebbe essere dalle 18.30 alle 19.30 alla Chiesa della Mdonna delle Grazie in via Caprera)






AGENDA DELL’ARCIVESCOVO
  Marzo 2011


Domenica 20

09.00 Ripa. Celebrazione della S. Messa
11.30 Fontignano. Celebrazione della S. Messa
18.00 Cattedrale. Celebrazione della S. Messa a conclusione della "Missione Giovani"

Lunedì 21

18.00 Centro ecumenico S. Martino. Convegno "L’attuale situazione del movimento
ecumenico: il punto di vista della Santa Sede"

Martedì 22

18.00 Prepo. Consegna del Padre Nostro alle Comunità neocatecumenali

Mercoledì 23

11.00 S. Angelo di Celle. Celebrazione della S. Messa con gli anziani

Giovedì 24

19.00 Magione. Incontro con la Caritas Parrocchiale

Sabato 26

09.30 Montemorcino. Convegno del "Il sostegno economico alla Chiesa Cattolica"
18.00 SS.Severo e Agata in Porta Sole. Celebrazione della S. Messa
con i Cavalieri S. Sepolcro

Domenica 27

11.30 Pierantonio. Celebrazione della S. Messa
17.00 Montemorcino. Incontro e S. Messa con l’Azione Cattolica regionale

Lunedì 28 – Giovedì 31

Roma. Presidenza della C.E.I.

sabato 19 marzo 2011

II DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)




















Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso

Di te dice il mio cuore: “Cercate il suo volto”.
Il tuo volto io cerco, o Signore.
Non nascondermi il tuo volto. (Sal 27,8-9)

Colletta

O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio,
nutri la nostra fede con la tua parola
e purifica gli occhi del nostro spirito,
perché possiamo godere la visione della tua gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gen 12,1-4)
Vocazione di Abramo, padre del popolo di Dio.

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vàttene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 32)

Rit: Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

SECONDA LETTURA (2Tm 1,8b-10)
Dio ci chiama e ci illumina.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mc 9,7)
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio, l’amato: ascoltatelo!».
Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Mt 17,1-9) Il suo volto brillò come il sole

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Fratelli e sorelle, anche noi, come Abramo, siamo stati chiamati ad abbandonare gli idoli per seguire la via della fede, tracciata dalla provvidenza divina. Chiediamo al Padre di sostenerci e di illuminare la nostra strada.

Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché i cristiani affaticati e stanchi trovino nella preghiera un ristoro per la loro fede, irrobustita dalla contemplazione del mistero di Gesù, morto e risorto per la nostra salvezza, preghiamo.

2. Perché i potenti e i capi delle nazioni riconoscano di essere strumenti della Provvidenza e si pongano al servizio, con umiltà, degli uomini e delle donne che sono stati loro affidati, preghiamo.

3. Per coloro che si affannano nelle cose del mondo, perché lascino risuonare nel loro cuore la chiamata di Dio, e si sentano amati da lui teneramente e personalmente, preghiamo.

4. Per chi è in ricerca di un senso della vita, perché il Signore si faccia riconoscere e renda la loro esistenza un cammino di conversione e di gioia, preghiamo.

5. Perché l’incontro con Cristo, in questa Eucaristia, converta e rinnovi il nostro cuore, stimolandoci ad essere nel mondo fermento di vita nuova, preghiamo.

Esaudisci, o Padre, le nostre preghiere e trasfigura anche noi, perché possiamo essere sempre più conformi al tuo progetto di salvezza. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Questa offerta, Signore misericordioso,
ci ottenga il perdono dei nostri peccati
e ci santifichi nel corpo e nello spirito,
perché possiamo celebrare degnamente le feste pasquali.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO
La trasfigurazione annunzio della beata passione.

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Egli, dopo aver dato ai discepoli
l’annunzio della sua morte,
sul santo monte manifestò la sua gloria
e chiamando a testimoni la legge e i profeti
indicò agli apostoli che solo attraverso la passione
possiamo giungere al trionfo della risurrezione.
E noi, uniti agli angeli del cielo,
acclamiamo senza fine la tua santità,
cantando l’inno di lode: Santo...

Antifona di comunione

“Questo è il mio Figlio prediletto;
nel quale mi sono compiaciuto.
Ascoltatelo”. (Mt 17,5; Mc 9,7; Lc 9,35.)

Preghiera dopo la comunione

Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri
ti rendiamo fervide grazie, Signore,
perché a noi ancora pellegrini sulla terra
fai pregustare i beni del cielo.
Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
(Uscire di casa)


All’inizio della seconda settimana di Quaresima ci accompagna il ricordo di Abramo, al momento chiave della sua vita. Il Signore gli dice: "Esci dalla tua terra e dalla casa di tuo padre, verso la terra che ti mostrerò."
Fratelli e sorelle, domenica scorsa ci proponevamo di fare della Quaresima un tempo di sobrietà e di conversione. E la conversione incomincia così, uscendo di casa, cioè, uscendo da noi stessi, per andare nella direzione che il Signore ci indica. Non si tratta, tuttavia, di fare un salto nel vuoto. La direzione che il Signore mi indica appare molto chiara nel vangelo: la voce del Padre disse di Gesù: "Questi è mio figlio... ascoltatelo". Non è facile ascoltare Gesù quando i sensi incontrollati, le comodità, il desiderio smisurato di fare denaro, le vanità soffocano la sua voce. Si tratta di svuotarci di tutto questo per lasciare uno spazio, nella mia vita, a Gesù ed al Vangelo. Nella colletta l'abbiamo chiesto con queste parole: "... purifica gli occhi del nostro spirito perché possiamo godere la visione della tua gloria".

(L'altra faccia della realtà)

Gesù aveva parlato in modo crudo agli apostoli del futuro che l'aspettava: sarebbe stato tradito, condannato a morte, schernito, flagellato, riempito di sputi, giustiziato... L'esperienza era tanto forte che lo stesso Pietro non aveva voluto accettarla. L'altra faccia di questa dura realtà era che sarebbe resuscitato tre giorni dopo. Ma nella sensibilità degli apostoli questo veniva oscurato dall’atrocità della passione. Gesù allora volle che Pietro, Giacomo e Giovanni facessero l'esperienza della sua gloria con lo scopo di infondere loro fiducia. Sul Tabor mostrò loro l'altra faccia della sua persona e fece vedere loro che la sua missione si poneva nel contesto della liberazione del popolo, guidato da Mosé e dagli annunci dei profeti, rappresentati da Elia. Pietro, felice in quell'ambiente glorioso, non avrebbe voluto muoversi di lì. Gesù, tuttavia, li fece ritornare alla vita di ogni giorno.

(Per una spiritualità di trasfigurazione)

• Noi, in queste Eucaristia, adoriamo la presenza di Gesù, pensiamo al suo corpo trasfigurato, al suo volto di risorto. Come dice Giovanni Paolo ll: Nell'Eucaristia la gloria di Cristo è velata. Ma attraverso il mistero del suo occultamento totale, Cristo si trasforma in mistero di luce, grazie al quale il credente è introdotto nelle profondità della vita divina" (Giovanni Paolo ll, Rimani con noi, Signore).

• Noi non lasciamo che la banalità dell'esistenza, che le situazioni apparentemente assurde, che gli odi e la violenza... occupino tutto il nostro orizzonte. Esiste un’altra faccia della realtà e la cerchiamo nella preghiera, nella lettura del vangelo, nella revisione di vita...

• Noi non vogliamo vivere una fede cupa, che dimentichi la dimensione della trasfigurazione, o incapace di vedere al di là dei nostri difetti, o dei difetti degli altri, o di quelli della comunità ecclesiale. Riconosciamo la presenza del Signore glorioso nella passione di ogni giorno e questo ci rende positivi ed allegri, nonostante tutto. Sappiamo che Lui ci ha salvati non perché l'abbiano meritato le nostre opere, ma per la grazia che ci viene da Gesù Cristo (cf. 2ª lettura).

• Noi cogliamo il volto luminoso di Gesù specialmente in quelli che meglio riflettono la sua immagine: i bambini, i poveri, i malati, gli immigrati, i carcerati, e vogliamo essere in comunione specialmente con essi in questa Quaresima.

JOAN CARRERA

lunedì 14 marzo 2011

17 Marzo, Messa su Rai1 nel giorno dell’unità d’italia.

Dalla Torre: I cristiani ? Hanno identità all’Italiana


















In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, che si celebrerà giovedì 17 marzo, si terrà una Messa presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco nella basilica di Santa Maria degli Angeli di Roma.  Con un comunicato la Cei indica il senso che la funzione religiosa intende esprimere, ossia: «la convinta e responsabile partecipazione della Comunità ecclesiale a tale evento, in spirito di leale collaborazione per la promozione dell’uomo e il bene del Paese». «Nel centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia – si legge nella nota Cei – si intrecciano elementi di memoria, di riflessione e di prospettiva».  Alla celebrazione, aperta a tutti e trasmessa in diretta da Rai Uno, sono state invitate le più alte cariche dello Stato.  L’invito al mondo cattolico a vivere i festeggiamenti del 17 marzo per i 150 anni dell’Unità d’Italia con senso di partecipazione, è venuto anche dal seminario I cattolici italiani e il Risorgimento nazionale, tenutosi questa settimana presso la Lumsa. Durante il convegno, il rettore dell’Ateneo Giuseppe Dalla Torre ha sottolineato l’influenza del pensiero cattolico nella nostra Costituzione ricordando che: «L’unità nazionale è un’unità politica; la nazione italiana si è venuta formando nel corso dei secoli, a partire dal Medioevo, grazie proprio al cristianesimo e alla Chiesa che hanno modellato la nostra identità». 

mercoledì 9 marzo 2011

Messaggio di Benedetto XVI, per la Quaresima 2011















“Con Cristo siete sepolti nel Battesimo, con lui siete anche risorti”
______________________________________________________
(cfr Col 2,12)



Cari fratelli e sorelle,


la Quaresima, che ci conduce alla celebrazione della Santa Pasqua, è per la
Chiesa un tempo liturgico assai prezioso e importante, in vista del quale sono lieto di
rivolgere una parola specifica perché sia vissuto con il dovuto impegno. Mentre guarda
all’incontro definitivo con il suo Sposo nella Pasqua eterna, la Comunità ecclesiale,
assidua nella preghiera e nella carità operosa, intensifica il suo cammino di
purificazione nello spirito, per attingere con maggiore abbondanza al Mistero della
redenzione la vita nuova in Cristo Signore (cfr Prefazio I di Quaresima).


1. Questa stessa vita ci è già stata trasmessa nel giorno del nostro Battesimo,
quando, “divenuti partecipi della morte e risurrezione del Cristo”, è iniziata per noi
“l’avventura gioiosa ed esaltante del discepolo” (Omelia nella Festa del Battesimo del
Signore, 10 gennaio 2010). San Paolo, nelle sue Lettere, insiste ripetutamente sulla
singolare comunione con il Figlio di Dio realizzata in questo lavacro. Il fatto che nella
maggioranza dei casi il Battesimo si riceva da bambini mette in evidenza che si tratta di
un dono di Dio: nessuno merita la vita eterna con le proprie forze. La misericordia di
Dio, che cancella il peccato e permette di vivere nella propria esistenza “gli stessi
sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5), viene comunicata all’uomo gratuitamente.
L’Apostolo delle genti, nella Lettera ai Filippesi, esprime il senso della
trasformazione che si attua con la partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo,
indicandone la meta: che “io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la
comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di
giungere alla risurrezione dai morti” (Fil 3,10-11). Il Battesimo, quindi, non è un rito
del passato, ma l’incontro con Cristo che informa tutta l’esistenza del battezzato, gli
dona la vita divina e lo chiama ad una conversione sincera, avviata e sostenuta dalla
Grazia, che lo porti a raggiungere la statura adulta del Cristo.
Un nesso particolare lega il Battesimo alla Quaresima come momento
favorevole per sperimentare la Grazia che salva. I Padri del Concilio Vaticano II hanno
richiamato tutti i Pastori della Chiesa ad utilizzare “più abbondantemente gli elementi
battesimali propri della liturgia quaresimale” (Cost. Sacrosanctum Concilium, 109). Da
sempre, infatti, la Chiesa associa la Veglia Pasquale alla celebrazione del Battesimo: in
questo Sacramento si realizza quel grande mistero per cui l’uomo muore al peccato, è
fatto partecipe della vita nuova in Cristo Risorto e riceve lo stesso Spirito di Dio che ha
risuscitato Gesù dai morti (cfr Rm 8,11). Questo dono gratuito deve essere sempre
ravvivato in ciascuno di noi e la Quaresima ci offre un percorso analogo al
catecumenato, che per i cristiani della Chiesa antica, come pure per i catecumeni d’oggi,
è una scuola insostituibile di fede e di vita cristiana: davvero essi vivono il Battesimo
come un atto decisivo per tutta la loro esistenza.

2. Per intraprendere seriamente il cammino verso la Pasqua e prepararci a
celebrare la Risurrezione del Signore - la festa più gioiosa e solenne di tutto l’Anno
liturgico - che cosa può esserci di più adatto che lasciarci condurre dalla Parola di Dio?
Per questo la Chiesa, nei testi evangelici delle domeniche di Quaresima, ci guida ad un
incontro particolarmente intenso con il Signore, facendoci ripercorrere le tappe del
cammino dell’iniziazione cristiana: per i catecumeni, nella prospettiva di ricevere il
Sacramento della rinascita, per chi è battezzato, in vista di nuovi e decisivi passi nella
sequela di Cristo e nel dono più pieno a Lui.
La prima domenica dell’itinerario quaresimale evidenzia la nostra condizione
dell’uomo su questa terra. Il combattimento vittorioso contro le tentazioni, che dà inizio
alla missione di Gesù, è un invito a prendere consapevolezza della propria fragilità per
accogliere la Grazia che libera dal peccato e infonde nuova forza in Cristo, via, verità e
vita (cfr Ordo Initiationis Christianae Adultorum, n. 25). E’ un deciso richiamo a
ricordare come la fede cristiana implichi, sull’esempio di Gesù e in unione con Lui, una
lotta “contro i dominatori di questo mondo tenebroso” (Ef 6,12), nel quale il diavolo è
all’opera e non si stanca, neppure oggi, di tentare l’uomo che vuole avvicinarsi al
Signore: Cristo ne esce vittorioso, per aprire anche il nostro cuore alla speranza e
guidarci a vincere le seduzioni del male.
Il Vangelo della Trasfigurazione del Signore pone davanti ai nostri occhi la
gloria di Cristo, che anticipa la risurrezione e che annuncia la divinizzazione dell’uomo.
La comunità cristiana prende coscienza di essere condotta, come gli apostoli Pietro,
Giacomo e Giovanni, “in disparte, su un alto monte” (Mt 17,1), per accogliere
nuovamente in Cristo, quali figli nel Figlio, il dono della Grazia di Dio: “Questi è il
Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo” (v. 5). E’
l’invito a prendere le distanze dal rumore del quotidiano per immergersi nella presenza
di Dio: Egli vuole trasmetterci, ogni giorno, una Parola che penetra nelle profondità del
nostro spirito, dove discerne il bene e il male (cfr Eb 4,12) e rafforza la volontà di
seguire il Signore.
La domanda di Gesù alla Samaritana: “Dammi da bere” (Gv 4,7), che viene
proposta nella liturgia della terza domenica, esprime la passione di Dio per ogni uomo e
vuole suscitare nel nostro cuore il desiderio del dono dell’ “acqua che zampilla per la
vita eterna” (v. 14): è il dono dello Spirito Santo, che fa dei cristiani “veri adoratori” in
grado di pregare il Padre “in spirito e verità” (v. 23). Solo quest’acqua può estinguere la
nostra sete di bene, di verità e di bellezza! Solo quest’acqua, donataci dal Figlio, irriga i
deserti dell’anima inquieta e insoddisfatta, “finché non riposa in Dio”, secondo le
celebri parole di sant’Agostino.
La “domenica del cieco nato” presenta Cristo come luce del mondo. Il Vangelo
interpella ciascuno di noi: “Tu, credi nel Figlio dell’uomo?”. “Credo, Signore!” (Gv
9,35.38), afferma con gioia il cieco nato, facendosi voce di ogni credente. Il miracolodella guarigione è il segno che Cristo, insieme alla vista, vuole aprire il nostro sguardo
interiore, perché la nostra fede diventi sempre più profonda e possiamo riconoscere in
Lui l’unico nostro Salvatore. Egli illumina tutte le oscurità della vita e porta l’uomo a
Quando, nella quinta domenica, ci viene proclamata la risurrezione di Lazzaro,
siamo messi di fronte al mistero ultimo della nostra esistenza: “Io sono la risurrezione e
la vita… Credi questo?” (Gv 11,25-26). Per la comunità cristiana è il momento di
riporre con sincerità, insieme a Marta, tutta la speranza in Gesù di Nazareth: “Sì, o
Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo” (v.
27). La comunione con Cristo in questa vita ci prepara a superare il confine della morte,
per vivere senza fine in Lui. La fede nella risurrezione dei morti e la speranza della vita
eterna aprono il nostro sguardo al senso ultimo della nostra esistenza: Dio ha creato
l’uomo per la risurrezione e per la vita, e questa verità dona la dimensione autentica e
definitiva alla storia degli uomini, alla loro esistenza personale e al loro vivere sociale,
alla cultura, alla politica, all’economia. Privo della luce della fede l’universo intero
finisce rinchiuso dentro un sepolcro senza futuro, senza speranza.
Il percorso quaresimale trova il suo compimento nel Triduo Pasquale,
particolarmente nella Grande Veglia nella Notte Santa: rinnovando le promesse
battesimali, riaffermiamo che Cristo è il Signore della nostra vita, quella vita che Dio ci
ha comunicato quando siamo rinati “dall’acqua e dallo Spirito Santo”, e riconfermiamo
il nostro fermo impegno di corrispondere all’azione della Grazia per essere suoi
discepoli.

3. Il nostro immergerci nella morte e risurrezione di Cristo attraverso il
Sacramento del Battesimo, ci spinge ogni giorno a liberare il nostro cuore dal peso delle
cose materiali, da un legame egoistico con la “terra”, che ci impoverisce e ci impedisce
di essere disponibili e aperti a Dio e al prossimo. In Cristo, Dio si è rivelato come
Amore (cfr 1Gv 4,7-10). La Croce di Cristo, la “parola della Croce” manifesta la
potenza salvifica di Dio (cfr 1Cor 1,18), che si dona per rialzare l’uomo e portargli la
salvezza: amore nella sua forma più radicale (cfr Enc. Deus caritas est, 12). Attraverso
le pratiche tradizionali del digiuno, dell’elemosina e della preghiera, espressioni
dell’impegno di conversione, la Quaresima educa a vivere in modo sempre più radicale
l’amore di Cristo. Il digiuno, che può avere diverse motivazioni, acquista per il cristiano
un significato profondamente religioso: rendendo più povera la nostra mensa impariamo
a superare l’egoismo per vivere nella logica del dono e dell’amore; sopportando la
privazione di qualche cosa - e non solo di superfluo - impariamo a distogliere lo sguardo
dal nostro “io”, per scoprire Qualcuno accanto a noi e riconoscere Dio nei volti di tanti
nostri fratelli. Per il cristiano il digiuno non ha nulla di intimistico, ma apre
maggiormente a Dio e alle necessità degli uomini, e fa sì che l’amore per Dio sia anche
amore per il prossimo (cfr Mc 12,31).
Nel nostro cammino ci troviamo di fronte anche alla tentazione dell’avere,
dell’avidità di denaro, che insidia il primato di Dio nella nostra vita. La bramosia del
possesso provoca violenza, prevaricazione e morte; per questo la Chiesa, specialmente
nel tempo quaresimale, richiama alla pratica dell’elemosina, alla capacità, cioè, di
condivisione. L’idolatria dei beni, invece, non solo allontana dall’altro, ma spoglia
l’uomo, lo rende infelice, lo inganna, lo illude senza realizzare ciò che promette, perché
colloca le cose materiali al posto di Dio, unica fonte della vita. Come comprendere la
bontà paterna di Dio se il cuore è pieno di sé e dei propri progetti, con i quali ci si illude
di potersi assicurare il futuro? La tentazione è quella di pensare, come il ricco della
parabola: “Anima mia, hai a disposizione molti beni per molti anni…”. Conosciamo il
giudizio del Signore: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita…” (Lc
12,19-20). La pratica dell’elemosina è un richiamo al primato di Dio e all’attenzione
verso l’altro, per riscoprire il nostro Padre buono e ricevere la sua misericordia.
In tutto il periodo quaresimale, la Chiesa ci offre con particolare abbondanza la
Parola di Dio. Meditandola ed interiorizzandola per viverla quotidianamente, impariamo
una forma preziosa e insostituibile di preghiera, perché l’ascolto attento di Dio, che
continua a parlare al nostro cuore, alimenta il cammino di fede che abbiamo iniziato nel
giorno del Battesimo. La preghiera ci permette anche di acquisire una nuova concezione
del tempo: senza la prospettiva dell’eternità e della trascendenza, infatti, esso scandisce
semplicemente i nostri passi verso un orizzonte che non ha futuro. Nella preghiera
troviamo, invece, tempo per Dio, per conoscere che “le sue parole non passeranno” (cfr
Mc 13,31), per entrare in quell’intima comunione con Lui “che nessuno potrà toglierci”
(cfr Gv 16,22) e che ci apre alla speranza che non delude, alla vita eterna.
In sintesi, l’itinerario quaresimale, nel quale siamo invitati a contemplare il
Mistero della Croce, è “farsi conformi alla morte di Cristo” (Fil 3,10), per attuare una
conversione profonda della nostra vita: lasciarci trasformare dall’azione dello Spirito
Santo, come san Paolo sulla via di Damasco; orientare con decisione la nostra esistenza
secondo la volontà di Dio; liberarci dal nostro egoismo, superando l’istinto di dominio
sugli altri e aprendoci alla carità di Cristo. Il periodo quaresimale è momento favorevole
per riconoscere la nostra debolezza, accogliere, con una sincera revisione di vita, la
Grazia rinnovatrice del Sacramento della Penitenza e camminare con decisione verso
Cristo.
Cari fratelli e sorelle, mediante l’incontro personale col nostro Redentore e
attraverso il digiuno, l’elemosina e la preghiera, il cammino di conversione verso la
Pasqua ci conduce a riscoprire il nostro Battesimo. Rinnoviamo in questa Quaresima
l’accoglienza della Grazia che Dio ci ha donato in quel momento, perché illumini e
guidi tutte le nostre azioni. Quanto il Sacramento significa e realizza, siamo chiamati a
viverlo ogni giorno in una sequela di Cristo sempre più generosa e autentica. In questo
nostro itinerario, ci affidiamo alla Vergine Maria, che ha generato il Verbo di Dio nella
fede e nella carne, per immergerci come Lei nella morte e risurrezione del suo Figlio
Gesù ed avere la vita eterna.
Dal Vaticano, 4 novembre 2010
BENEDETTO XVI

martedì 8 marzo 2011

Scienza e fede. Vie per la formazione dell’uomo


L’Arcivescovo di Perugia –Città della Pieve




Ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi, alle religiose, agli insegnanti di religione cattolica,ai responsabili dei gruppi, delle associazioni e dei movimenti ecclesiali



            Carissimi,

come già sapete, venerdì prossimo, 11 Marzo 2011, con inizio alle ore 11.00, nella grande Aula Magna dell’Università di Perugia, S. Em. il card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, terrà una Lectio Magistralis sul tema Scienza e fede. Vie per la formazione dell’uomo.
Tale iniziativa è stata presa nell’ambito della Missione ai Giovani, che ho voluto indire nel cuore di Perugia per avvicinare alla Chiesa le nuove generazioni, in particolar modo il mondo universitario, che nella nostra città raccoglie migliaia di ragazzi e ragazze.
Si tratta di una “convocazione diocesana” di grande importanza e che mi sta molto a cuore, chiedo pertanto di lasciare, nei limiti del possibile, gli impegni presi e di essere presenti nell’Aula Magna dell’Università.

Confidando nella buona volontà di tutti, saluto caramente e benedico nel Signore.

Perugia, 7 marzo 2011
                                                                 + Gualtiero Bassetti, Arcivescovo
      

venerdì 4 marzo 2011

IX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

LA LITURGIA DEL GIORNO
6 Marzo 2011






















Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso

Volgiti a me, Signore, e abbi misericordia,
perché sono triste e angosciato;
vedi la mia miseria e la mia pena
e perdona tutti i miei peccati. (Sal 25,16.18)

Colletta

O Dio, che nella tua provvidenza
tutto disponi secondo il tuo disegno di salvezza,
allontana da noi ogni male
e dona ciò che giova al nostro vero bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Dt 11,18.26-28.32)

Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Porrete nel cuore e nell’anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi.
Vedete, io pongo oggi davanti a voi benedizione e maledizione: la benedizione, se obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione, se non obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, e se vi allontanerete dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire dèi stranieri, che voi non avete conosciuto.
Avrete cura di mettere in pratica tutte le leggi e le norme che oggi io pongo dinanzi a voi».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 30)

Rit: Sei tu, Signore, per me una roccia di rifugio.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Tendi a me il tuo orecchio,
vieni presto a liberarmi.

Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.

Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,
voi tutti che sperate nel Signore.

SECONDA LETTURA (Rm 3,21-25a.28)

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, ora, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono.
Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue.
Noi riteniamo infatti che l’uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 15, 5)

Alleluia, alleluia.
Io sono la vite, voi i tralci,
dice il Signore;
chi rimane in me, e io in lui,
porta molto frutto.
Alleluia.

VANGELO (Mt 7,21-27)

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

La Parola di Dio ci ha richiamati all’essenza del messaggio cristiano, chiedendoci di affidarci, nella fede, a Cristo salvatore e di aderire con la vita alle sue parola. Chiediamo al Padre di aiutarci ad essere fedeli e coerenti nel vivere ciò che crediamo.

Preghiamo dicendo: Ascoltaci, Signore.

1. Perché coloro che nel sociale sono investiti di autorità sappiano agire con responsabilità e impegno, consapevoli che stanno operando in nome di Dio. Preghiamo.

2. Per i catechisti e gli educatori, perché sappiano guidare le giovani generazioni alla formazione di una coscienza retta e alla coerenza di una vita vissuta nella fede. Preghiamo.

3. Per chi è immerso nel peccato, perché non si disperi e non si senta perduto, ma lasci spazio alla speranza e alla consapevolezza che il Signore lo ama ed è pronto ad accogliere il suo pentimento. Preghiamo.

4. Perché le famiglie costruiscano la loro casa sulla roccia della fede, orientando il loro stile di vita all’ideale evangelico, anche se questo comporta l’assunzione di valori e comportamenti non sempre compresi e accettati dalla gente. Preghiamo.

5. Perché la nostra comunità viva l’autenticità del messaggio cristiano senza lasciarsi sviare dalla ricerca di visibilità e di successo terreno, ma sappia essere quella comunione d’amore che è luogo privilegiato per l’incontro con Cristo. Preghiamo.

O Dio nostro rifugio, tu che sei la rupe che ci accoglie, la nostra roccia, la nostra difesa, alimenta la nostra speranza e donaci il coraggio di aderire alle tue indicazioni, ai tuoi segnali d’amore, attraverso i quali ci guidi sulle strade del mondo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Fiduciosi nella tua misericordia, Signore,
ci accostiamo con doni al tuo santo altare,
perché il mistero che ci unisce al tuo Figlio
sia per noi principio di vita nuova.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione

Innalzo a te il mio grido e tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me il tuo orecchio, ascolta le mie parole. (Sal 17,6)

 Preghiera dopo la comunione

O Padre, che ci hai nutriti
con il corpo e il sangue del tuo Figlio,
guidaci con il tuo Spirito,
perché non solo con le parole, ma con le opere e la vita
possiamo renderti testimonianza
e così entrare nel regno dei cieli.
Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
L’intera sezione di Mt 7,21-27, che fa da testo della proclamazione liturgica odierna, è dall’evangelista elaborata con accuratezza letteraria evidente, anche più del testo parallelo di Luca. Non è l’unica pagina matteana di questo genere, come gli studiosi di Matteo segnalano. Del resto, l’insieme dei tre brani [24] mira a presentare la figura del vero discepolo, in dialogo con Gesù, il Maestro unico. [25] Si noti pure la puntuale formulazione dei tre avvii. [26]

► V. 21.
Gesù esprime qui un primo rimprovero ai suoi ascoltatori. Secondo Matteo però l’intervento si riferisce non tanto al tempo della presenza di Gesù quale profeta itinerante in Galilea, quanto piuttosto al tempo e all’ambiente delle invocazioni post-pasquali dei credenti in lui, quale loro Signore (Ku,rioj). Dunque, sia Matteo [27] che Luca [28] ci fanno qui conoscere un problema religioso ormai ecclesiale: ci si esprimeva con solenni dichiarazioni a Gesù Signore e frequenti invocazioni di fede in lui, a cui però non corrispondeva una adesione profonda alla volontà di Dio, insegnata da Gesù. [29]

Un esegeta osserva lucidamente a questo punto in relazione al testo lucano: «l’evangelista non vuole opporre la pratica alla parola, ma invitare alla coerenza. L’episodio di Marta e Maria [30] mostra che anche l’azione, se non è radicata nell’ascolto della parola di Cristo, rimane vuota». [31]
► Vv. 22-23.
Chi sono secondo Matteo questi «molti» che si presentano «in quel giorno» (del giudizio finale) dichiarando attività... ecclesiali di profezia, di esorcismo, di interventi miracolosi «nel nome» di Gesù?

Matteo dice che il Signore avrà a loro riguardo un giudizio severissimo, formulato con il riferimento al Salmo 6. [32] Una sentenza analoga – di non conoscenza da parte del Signore – c’è pure in Matteo a proposito delle “vergini stolte”! [33] Luca ha più diffusamente esposto il problema, qui reso dai vv. 22-23, nella pagina inserita nel “viaggio verso Gerusalemme”. [34] Forse, alla riflessione ulteriore su tale mistero del fallito rapporto con il Signore Gesù potrebbe essere esplorata una pagina evangelica parallela, spesso circolante in epoca apostolica. [35]
► Vv. 24-27.
Il testo ha un tono diverso da quello precedente. Per rapporto alla parola di Dio – che ormai qui è il Vangelo di Gesù, da lui rivelato nel suo discorso programmatico – il giudizio del Signore non riguarda né la falsa profezia, [36] né atteggiamenti di pratica cristiana – anche carismatica – ma senza coerente vita di relazione con il Signore. [37] Il problema è relativo piuttosto ad un ascoltare la Parola, ma senza la pratica attuazione di essa, proprio come nell’Antico Testamento si rimproverava spesso ad Israele. [38]

Quanto a vocabolario interpretativo del problema preso in esame, si è orientati verso gli scritti sapienziali biblici su saggezza e stoltezza umana e sulle conseguenze di stabilità e di caducità derivanti da opposte scelte umane. La novità che balza all’evidenza nelle pagine evangeliche, rispetto all’Antico Testamento, è che la parola di Dio, cui si è chiamati ad aderire praticamente, non è tanto quella della Thorâh divina, ma quella di Cristo Signore! Al posto della legge del Sinai è subentrata la parola di Gesù di Nazareth. Come nota complementare, si mettano a confronto Mt 7,2427 e Lc 6,48-49: pur rievocando l’unico insegnamento di Gesù, le due versioni rispecchiano due aree culturali differenti. Luca si riferisce a un ambiente alluvionale in cui la costruzione solida delle case richiede che si scavi in profondità fino a porre le fondamenta sulla roccia. Non è così per Matteo: la roccia è a livello di superficie.

Nei due casi la parola di Gesù è comunque professata come roccia, su cui fondare la casa della comunità cristiana.
► APPUNTI ULTERIORI.
È di immediata percezione l’argomento centrale della prima lettura e del Vangelo: quello dell’ascolto della
parola di Dio. La storia biblica di Israele e dei discepoli di Gesù è una storia di dialogo con un Dio-che-parla.

Il Vangelo proposto all’ascolto in questa domenica provoca ad una seria verifica anche le comunità cristiane attuali: circa la fede come ascolto, dialogo, coerenza di vita. Almeno tre generi di religiosità cristiana sono sottoposti a giudizio di disapprovazione da parte del Signore. E tutti e tre riferiti dagli evangelisti anche all’area intraecclesiale:

 -c’è il caso anzitutto di un pregare e lodare il Signore senza personale relazione con Dio e con il Signore Gesù, a cui non si dà tempo di parlare, né si risponde con il dialogo della vita coerente. Se Dio non può parlare, che religiosità biblico-cristiana si vive?

- per rapporto ai vv. 22-23 di Mt 7, la provocazione alla verifica si fa anche più rigorosa, perché si parla di attività intraecclesiali che – dice il Signore nel dialogo finale qui ricostruito – non sarebbero state conosciute dal Signore medesimo! A che cosa si riferivano Matteo e Luca quando interpretavano così la parola di Cristo?

- infine, il Vangelo denuncia l’incoerenza tra parola evangelica ascoltata e la mancata “sapienza” nell’edificare su di essa la propria “casa”. A tale riguardo potrebbe essere d’aiuto a tradurre in preghiera personale ed ecclesiale la nostra risposta proprio quanto la liturgia odierna ci fa invocare nella preghiera di “colletta” alternativa a quella tradizionale: «O Dio, che edifichi la nostra vita sulla roccia della tua parola, fa’ che essa diventi il fondamento dei nostri giudizi e delle nostre scelte, perché non siamo travolti dai venti delle opinioni umane, ma resistiamo saldi nella fede».

giovedì 3 marzo 2011

NOTIZIE DALLA DIOCESI



 N. 182 - 1 MARZO 2011

SABATO 5 E DOMENICA 6 MARZO
SANT’ERCOLANO – MEMORIA DELLA TRASLAZIONE
CHIESA DI SANT’ERCOLANO - PERUGIA

 
Sabato 5 e domenica 6 marzo nella chiesa di Sant'Ercolano, patrono della città di Perugia, si terranno celebrazioni in memoria della traslazione dei resti mortali del santo martire Ercolano, dalla cattedrale alla Chiesa, avvenuta agli inizi del '600. Programma dei due giorni:

Sabato 5 Marzo

ore 10.30 - Santa messa concelebrata dai Presbiteri della città
ore 16.30 - Conferenza dell'architetto Michele Bilancia: "Le mura a difesa della città di Perugia e il patrono sant'Ercolano.
ore 18.00 - Vespri e s. messa celebrata dai Padri di San Domenico.

Domenica 6 Marzo
ore 10.30 - S. messa celebrata dal Rettore della Chiesa di Sant'Ercolano mons. Elio Bromuri
ore 18.00 - S. messa celebrata dall'arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti, con la partecipazione del Coro di Sant'Ercolano diretto da Cristina Capano. Dopo la messa il coro eseguirà canti di musica sacra a più voci.

LUNEDÌ 7 MARZO
INCONTRO SUL TEMA:"LA POLITICA DEL DIALOGO"
CENTRO ECUMENICO SAN MARTINO – VIA DEL VERZARO - PERUGIA
Lunedì 7 Marzo alle ore 17.30 il prof. Giovanni Barberini, già professore ordinario di Diritto Canonico ed Ecclesiastico all'Università di Perugia, parlerà sul tema: "La politica del dialogo. La ostpolitik del cardinale Agostino Casaroli". L'incontro è promosso dalla Commissione diocesana ecumenismo e dialogo, il Centro Ecumenico San Martino, La Voce, il Meic.

GIOVEDI’ 10 MARZO
RITIRO MENSILE DEL CLERO
MONTEMORCINO – ORE 09.00

                               
GIOVEDI’ 10 MARZO
"PROFETI E TESTIMONI: GIUSEPPE TONIOLO"
21.00 - BIBLIOTECA DELL’OSTELLO DELLA GIOVENTÙ - VIA BONTEMPI 13
MEIC - MOVIMENTO CRISTIANO DI IMPEGNO CULTURALE

 Mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera-Gualdo, interverrà sulla figura di Giuseppe Toniolo, prossimo beato, di cui il presule assisano è postulatore della causa. Il percorso di conoscenza di alcune figure di profeti e testimoni, proposto dal gruppo di Perugia del MEIC, prende in considerazione figure di cristiani che hanno contribuito a costruire il nostro Paese, apportandovi il contributo peculiare della Dottrina sociale della Chiesa.
11-20 MARZO 2011
"E GIOIA SIA!" - MISSIONE CITTADINA AI GIOVANI
La "Missione Giovani" si terrà a Perugia dall'11 al 20 marzo. Questi gli appuntamenti principali:
giovedì 10 marzo: annuncio della Missione in una discoteca di Perugia;

venerdì 11 Marzo, ore 11, Aula Magna dell'Università: Lectio Magistralis del Card. Angelo Bagnasco sul tema "Scienza e fede, vie per la formazione dell'uomo"
venerdì 11 marzo, ore 20.45, Cattedrale: Veglia di apertura della missione, presieduta        dall'Arcivescovo, il quale conferirà il mandato ai missionari che il giorno dopo, fino al 19, inizieranno ad incontrare i giovani nei vari luoghi da loro frequentati;

sabato 12 marzo, dalle ore 21.00, Cattedrale: proposta di evangelizzazione "Una luce nella notte";

martedì 15 - sabato 19 marzo, ore 21,00, teatro del Pavone: catechesi per i giovani;
domenica 20 marzo, ore 18.00, cattedrale: celebrazione eucaristica conclusiva presieduta dall'Arcivescovo. Sarà presente don Nicolò Anselmi, responsabile del Servizio nazionale di pastorale giovanile.


Per informazioni www.perugiagiovani.net

AGENDA DELL’ARCIVESCOVO
 Marzo 2011

Martedì 1

 ore 17.00 - Apertura del corso APV per volontari ospedalieri

Mercoledì 2

ore 09.00 - Assisi, riunione del Consiglio Direttivo della Rete Museale

ore 14.30 - Assemblea regionale della Rete museale

ore 21.00 - Incontro Caritas a Ponte Pattoli

Giovedì 3

ore 10.00 - Montemorcino, Ritiro del clero della I Zona pastorale

Venerdì 4

ore 10.00 - Ritiro V Zona a Fontignano

ore 16.00 - Ass. Daniele Chianelli, convegno sulle cellule staminali

ore 18.00 - Montemnorcino, celebrazione S. Messa con i membri dell’ Azione Cattolica

Sabato 5

ore 15.30 - Massa Marittima, ingresso del nuovo vescovo

Domenica 6

ore 9.30 - Tuoro , celebrazione S. Messa

ore 11.30 - Passignano, celebrazione S.Messa

ore 18.00 - S. Ercolano, celebrazione S.Messa

Lunedì 7

ore 9.00 - Assisi, Conferenza Episcopale Umbra

Martedì 8

ore 9.00 - Roma, Presidenza della C.E.I.

Mercoledì 9

ore 12.00 - Sala del Dottorato, Conferenza stampa di presentazione della Missione Giovani

ore 18.00 - Cattedrale, Celebrazione eucaristica con l’imposizione delle Ceneri

ore 19.00 - Chiesa dell’Università, Celebrazione eucaristica con l’imposizione delle Ceneri

Giovedì 10

ore 9.00 - Montemorcino, Ritiro del Clero

ore 18.00 - Celebrazione dalle Suore del Sacro Cuore

Venerdì 11

ore 11.00 - Aula magna Università di Perugia: Lectio magistralis di S.Em. il Card. Bagnasco

ore 20.45 - Cattedrale, Veglia di apertura della Missione Giovani

Sabato 12

ore 18.00 - Cattedrale, celebrazione S. Messa in memoria di Chiara Lubich

ore 21.00 - Cattedrale, veglia di evangelizzazione "Una luce nella notte"

Domenica 13

ore 10.00 - S. Mariano, celebrazione

ore 11.30 - Girasole, celebrazione

ore 17.30 - Collevalenza, celebrazione S. Messa con il Sovrano Ordine Militare di Malta

Martedì 15

ore 16.30 - Santuario "Madonna dei Bagni", presentazione libro sul santuario