TinyDropdown Menu diaconiperugia: XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

sabato 13 novembre 2010

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)




LA LITURGIA DEL GIORNO   14 Novembre 2010





















Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso

Dice il Signore:
“Io ho progetti di pace e non si sventura;
voi mi invocherete e io vi esaudirò,
e vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi”. (Ger 29,11.12.14)

Colletta

Il tuo aiuto, Signore,
ci renda sempre lieti nel tuo servizio,
perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene,
possiamo avere felicità piena e duratura.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ml 3,19-20)
Sorgerà per voi il sole di giustizia.

Dal libro del profeta Malachìa
Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio.
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 97)
Rit: Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra.

Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.

SECONDA LETTURA (2Ts 3,7-12)
Chi non vuole lavorare, neppure mangi
.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 21,28)

Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia.

VANGELO (Lc 21,5-19)
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Il Signore ci ricorda sempre che la nostra quotidianità non è mai sprecata se la viviamo come un servizio a lui e agli altri.

Preghiamo insieme e diciamo: Conservaci sereni nella tua giustizia.

1. Perché conserviamo il desiderio di un mondo migliore. Preghiamo.

2. Perché riconosciamo che quanto c’è di buono nel mondo è segno della tua presenza. Preghiamo.

3. Perché venga concesso ad ogni uomo di guadagnare il proprio pane lavorando, mantenendo la propria dignità e non cedendo alla disperazione. Preghiamo.

4. Perché le distrazioni e le difficoltà non ci impediscano di commuoverci per la tua giustizia. Preghiamo.

O Padre, l’invidia verso i superbi a volte supera la coscienza del tuo amore. Aiutaci a sentire che non c’è nulla di svilente in una vita semplice. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Quest’offerta che ti presentiamo, Dio onnipotente,
ci ottenga la grazia di servirti fedelmente
e ci prepari il frutto di un’eternità beata.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione

Il mio bene è stare vicino a Dio,
nel Signore Dio riporre la mia speranza. (Sal 73,28)

Preghiera dopo la comunione

O Padre, che ci hai nutriti con questo sacramento,
ascolta la nostra umile preghiera:
il memoriale, che Cristo tuo Figlio
ci ha comandato di celebrare,
ci edifichi sempre nel vincolo del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE

(Guardare con fiducia al futuro)

quando ci sono momenti di prova il vangelo ci incoraggia a rimanere saldi. Quando ormai si sta per concludere l’anno liturgico sempre ci vengono proposti testi apocalittici che ci parlano con immagini dei mali del mondo, delle guerre e persecuzioni. È come un insieme tetro che ci viene a dire che tutto questo mondo è destinato a scomparire.
Tutti siamo testimoni di catastrofi, di guerre, di violenze. Tutta sembra andare bene e poi tutt’all’improvviso ecco una disgrazia: una malattia, un problema famigliare, la morte. Di colpo tutto cambia. Avevamo fatto progetti e va tutto a rotoli. Se dovessimo parlare di fatti concreti non finiremmo più. Tutti ne conosciamo molti.
E questo solo guardando al nostro contesto. Se dessimo un’occhiata al mondo vedremmo quasi solo disastri: terremoti, guerre, miseria. E ogni tipo di altri mali. Per molte persone e per molti paesi la vita e spesso molto dura.
Gesù ci invita ad avere fiducia, pur in mezzo a queste situazioni. Lui si pone al nostro fianco dandoci la forza di essere suoi testimoni anche in mezzo alle prove e aiutandoci a trovare le parole adeguate di fronte agli accusatori. Lui ci darà eloquenza e sapienza. E starà sempre attento a quello che ci capita; ci accompagnerà sempre. E ce lo dice così: "Nemmeno un capello del vostro capo perirà".
Gesù vuole aiutarci a guardare in faccia la realtà con tutti i suoi problemi. E non ci lascia in balia della cattiva sorte. Lui sarà sempre con noi per darci forza, per illuminare la nostra vita, per aiutarci ad avere fiducia, ad essere perseveranti nella prova quando questa arriva. Bisogna essere saldi e perseveranti. Per questo il brano del vangelo termina con queste parole: "Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime". È questo l’aiuto prezioso che ci offre il Signore.

(Il nostro futuro è Dio)


La prima lettura della messa di oggi, tratta dal profeta Malachia, viene incontro a un momento di scoraggiamento del popolo di Israele. Sono ritornati felici e contenti da un esilio durato più di cinquant’anni, ma il paese è distrutto, le i terreni coltivati e le case occupati. E benché il tempio sia stato ricostruito il popolo è totalmente scoraggiato e in una profonda crisi religiosa. È necessario guardare verso la luce. È necessario avere speranza. Il profeta si rivolge ai credenti: "coloro che onorano il mio nome", e dice che "sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia". Vuole far rinascere in loro la fiducia.
La cosa peggiore è la sconforto, la mancanza di spirito. È come non aver più forza per lottare, sia sul piano fisico che morale. E certamente tutti, chi più chi meno, abbiamo fatto questa esperienza. Bisogna lottare. Non possiamo vedere tutto nero. Dobbiamo risollevarci. Anche se questo "sole di giustizia" lo vediamo ancora molto lontano. Per questo dobbiamo vedere le cose che ci circondano e il mondo stesso con molto realismo. Infatti dobbiamo essere ben convinti che il nostro paradiso non è qui sulla terra. Qui però abbiamo la speranza, che va conservata e ravvivata costantemente. La fede ci apre una prospettiva diversa. Qui dobbiamo vivere, dobbiamo amare, dobbiamo farci carico con serenità delle difficoltà e della sofferenza. Il nostro amato mondo è anche il mondo della lotta, dei problemi e della sofferenza. Il male vi è presente in maniera molto forte. Dobbiamo camminare in questo mondo armati della forza di Dio, per poter dare delle risposte, per poter cogliere la luce in mezzo all’oscurità.
Questo giorno, un giorno lo dovremo lasciare, per cui dobbiamo guardare alle cose con lo sguardo dell’eternità. La nostra patria è il cielo. La nostra vita è vivere nel Signore. A conclusione dell’anno liturgico, è buona cosa renderci conto che un giorno questo mondo per noi finirà. La morte viene in modo totalmente inatteso. Lasceremo tutto.
Tutto questo dovrebbe rafforzare la nostra convinzione che il nostro futuro è Dio, che lui è la nostra felicità. E i raggi di questo sole di giustizia ci portano la salvezza. Possiamo già sentire il suo calore, possiamo già vivere qui la patria definitiva. Questo sole è Dio.
La riunione eucaristica di oggi ci aiuti a vivere in pienezza la nostra fede e riempia il nostro cuore di desiderio del cielo, desiderio che ci aiuterà a dare un giusto valore al nostro mondo e alle cose.

JOAN SOLER





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