TinyDropdown Menu diaconiperugia: XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

venerdì 5 novembre 2010

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde








Antifona d'ingresso
La mia preghiera giunga fino a te;
tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera. (Sal 88,3)

Colletta
Dio grande e misericordioso,
allontana ogni ostacolo
nel nostro cammino verso di te,
perché, nella serenità del corpo e dello spirito,
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (2Mac 7,1-2.9-14)
Il re dell’universo ci risusciterà a vita nuova ed eterna.

Dal secondo libro dei Maccabèi
In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: «Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri».
[E il secondo,] giunto all’ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dell’universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna».
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: «Dal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo». Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: «È preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 16)
Rit: Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.

Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.

Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.

SECONDA LETTURA (2Ts 2,16-3,5)
Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Ap 1,5.6)

Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo è il primogenito dei morti:
a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli.
Alleluia.

VANGELO (Lc 20,27-38)
Dio non è dei morti, ma dei viventi.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Parola del Signore.

Preghiera dei fedeli
Apriamo il nostro cuore alla speranza nella pienezza della vita dopo e oltre la morte.

Preghiamo insieme e diciamo: Dio dei viventi, ascoltaci.

1. Perché non ci spaventi la testimonianza anche faticosa della nostra fede. Preghiamo.

2. Perché la malvagità che affligge il mondo non ci impedisca di credere nella solidità della giustizia. Preghiamo.

3. Perché Dio ci sappia mantenere fedeli ai fratelli così come lui lo è con noi. Preghiamo.

4. Perché sappiamo riconoscere, all’interno della travagliata storia dell’uomo, i segni di un progetto più alto. Preghiamo.

O Padre, la sensazione di sprecare la vita ci fa temere la morte. Aiutaci ad avere una speranza solida nel futuro per vivere bene il presente. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Volgi il tuo sguardo, o Padre,
alle offerte della tua Chiesa,
e fa’ che partecipiamo con fede
alla passione gloriosa del tuo Figlio,
che ora celebriamo nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione
Il Signore è mio pastore, non manco di nulla;
in pascoli di erbe fresche mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce. (Sal 23,1-2)

Preghiera dopo la comunione
Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre;
la forza dello Spirito Santo,
che ci hai comunicato in questi sacramenti,
rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
(Dio non è il Dio dei morti, ma dei vivi, perché in lui tutti sono viventi)


Spesso nel vangelo vediamo i nemici di Gesù tentare di prenderlo in trappola con domande fatte sempre in mala fede. Questo modo di agire dei suoi avversari per noi è stato utile, in quanto nella risposta che dà Gesù troviamo sempre un insegnamento importante, come nel vangelo di oggi.
I sadducei non credevano alla risurrezione dei morti e volevano mettere in difficoltà Gesù. Ma Gesù vuole soprattutto farci sapere che Dio è il dio dei vivi. Ci dice che esiste un’altra vita, molto diversa da quella terrena. È la vita definitiva, la vita in pienezza, la vita in Dio.
Oggi si è tentati di interpretare tutto di diluire tutto. Bisogna stare attenti! Ci sono persone che si ritengono credenti e poi mettono in dubbio l’immortalità o, peggio ancora, la risurrezione. Non avete mai sentito frasi come questa o simili dette da persone credenti e magari devote: "Cerchiamo di comportarci bene, nel caso che si sia veramente la vita eterna". È vero che la natura umana vede oscurità in quello che è oggetto di fede, in quanto il dubbio fa parte del nostro modo di essere, in modo particolare oggi che si è portati a sperimentare e a toccare tutto. E molti degli antichi misteri la scienza li va eliminando. Il dubbio e l’oscurità nella fede sono connaturali, ma chi si fida di Gesù accoglie il contenuto della fede e dice "Sì". Un Sì a Gesù nel quale abbiamo riposta la nostra fiducia. Gesù oggi ci invita a credere fermamente nella risurrezione dei morti. Il nostro Dio, il Dio di Gesù Cristo, è il Dio dei vivi.

(Tu ci strappi la vita presente, ma il re dell’universo ci farà risorgere alla vita eterna)


È questa la fede dei fratelli maccabei e per essa hanno sacrificato la vita con grande coraggio, come abbiamo ascoltato nella prima lettura. Questa è la fede per la quale morirono molti martiri lungo i secoli. La loro testimonianza ci spinge ad apprezzarla, a credere e ad essere conseguenti. La prima lettura vuole stimolarci e aiutarci a valorizzare quello che abbiamo. Sappiamo che è molto importante scoprire il senso della vita e capire che essa inizia ma non ha più fine e renderci conto che siamo frutto dell’amore di Dio, che il Padre del cielo ci ama e si prende cura di noi. Nessuno che vede le cose in questa prospettiva potrà mai sentirsi solo, perché si sentirà sempre circondato dall’affetto divino e accompagnato dallo Spirito di Dio.

(Strade che portano alla vita)

Lo ascoltavamo nel salmo responsoriale: "Sulle tue vie tieni saldi i miei passi e i miei piedi non vacilleranno". È importante camminare sempre con Gesù nella giusta direzione. Allora saremo sicuri, come termina il frammento del salmo, di raggiungere la felicità eterna, la gioia del possesso di Dio e della contemplazione della bellezza divina, che colmerà tutti i desideri del nostro cuore: "al risveglio mi sazierò della tua presenza".
Per questo è molto importante la costanza, anche se forse non è una virtù molto frequente. S. Paolo, nella seconda lettura allude in un certo qual modo ad essa in due momenti. Manifesta questo desiderio sotto forma di preghiera invocando che il Signore "conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene". E la lettura termina così: "Il Signore diriga i vostri cuori nell’amore di Dio e nella pazienza di Cristo".
Questa è la strada che ci viene proposta. Le circostanze possono frequentemente cambiarci e modificare il nostro modo di vedere le cose; per questo bisogna avere delle convinzioni di base solide, come le avevano i maccabei, come le aveva Paolo. Ed essere costanti in questa fede che deve essere l’asse portante della nostra vita.
L’Eucaristia che stiamo celebrando ci aiuti a sentirci sempre più uniti a Gesù e a ringraziarlo per averci concesso il dono della fede, che dà senso alla vita, una vita che prosegue anche dopo la morte, che sarà vita eterna. Riceviamo dunque con fede Gesù eucaristia, che è "il pegno di vita eterna".

JOAN SOLER

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