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giovedì 4 marzo 2010

Far conoscere e sensibilizzare le comunità al ministero diaconale.

Una Chiesa rinnovata dalla forza dello spirito nella varietà dei doni e dei ministeri † Luciano Monari Vescovo-- I diaconi «…chiamati a collaborare fraternamente con il presbiterio al servizio del popolo di Dio, dipenderanno anch’essi direttamente dal vescovo, primo responsabile della vita cristiana e della comunità diocesana». A servizio del Vangelo nella dimensione missionaria: • fanno opera di evangelizzazione capillare nelle famiglie, negli ambienti di lavoro e nei caseggiati in modo da realizzare la Chiesa nella sua dimensione familiare; • esercitano lo spirito di servizio evangelico tra i lontani ed i non credenti, in qualunque ambiente sociale; • animano la catechesi di preparazione ai sacramenti (Battesimo, Confermazione, Penitenza, Eucaristia, Matrimonio, Unzione degli infermi). A servizio della carità: Nei modi ordinari e soprattutto: 1. nella pastorale della sanità animando i servizi più trascurati e le situazioni di disagio (tossicodipendenze, aids e altro); 2. nella pastorale oratoriana e giovanile «avendo una famiglia e godendo della Grazia della consacrazione ministeriale, possono offrire una garanzia spirituale ed esperienza matura»; 3. nella pastorale sociale, «continuando nell’ambiente di lavoro e di vita quotidiana quell’impegno sociale di cui si avverte maggior necessità di fronte all’aggravarsi di problemi posti dalla crescente emarginazione ed immigrazione»; 4. nella dimensione comunionale, «promuovendo e favorendo una più intensa e fraterna comunicazione e comunione di fede, nella più diretta unione con il Vescovo, rendendo concreta la vita comunitaria in parrocchia e nei vari ambienti, favorendo relazioni comunionali all’interno delle strutture di base (parrocchie, zone e altro)». A servizio della liturgia e della pastorale: 1. Il diacono può essere “mandato” dal Vescovo a svolgere un servizio pastorale in comunione con il parroco del luogo (can. 519) o a svolgere un ministero diocesano. 2. Il diacono fa parte, di diritto del Consiglio Pastorale Parrocchiale (C.P.P.) e se mandato a reggere un “centro eucaristico” privo di sacerdote, è opportuno che faccia parte di diritto anche del consiglio Parrocchiale per gli affari economici (C.P.A.E.); 3. Ha la custodia della Chiesa e del SS. Sacramento (can. 934; 938) 4. Partecipa alla celebrazione della Messa secondo il suo ministero, e secondo l’opportunità, tiene l’omelia, d’intesa con il Celebrante (can. 764; 767; 929); 5. Presiede alle varie funzioni liturgiche(can. 835) cioè: • celebrazione dei battesimi (can.861); • benedizione eucaristica (can.943); • altre benedizioni che gli competono (can. 1169); • benedizione e assistenza ai matrimoni(can. 1108; 1111); • celebrazioni di sepolture ( can. 1168 ); • celebrazione di novene e tridui; • celebrazione della Parola di Dio anche sostitutiva della Messa festiva in caso di necessità (can.1248); secondo le direttive della Congregazione per il culto divino “Christi Ecclesia” del 1988. veglia di preghiera per i defunti. Oltre i servizi pastorali citati a servizio della missionarietà il diacono svolge anche: • catechesi nei gruppi famiglia; • visita e benedizione alle famiglie; • visita e comunione ai malati (can. 911); • animazione della liturgia e dei ministri della Comunione; • animazione e coordinamento dei catechisti. Con la recita giornaliera di “lodi, vespri e compieta” il diacono si inserisce nella preghiera “ufficiale” della Chiesa.

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