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venerdì 5 dicembre 2008

IL VANGELO DELLA DOMENICA

7 dicembre 2008 II DOMENICA DI AVVENTO Anno B Mc 1,1-8 _____________________ Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: Egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: "Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo". ____________________________________________________________________ 1-VArch. tou/ euvaggeli,ou VIhsou/ Cristou/ Îui`ou/ qeou/ÐÅ Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. ____________________________________________________________________ Le origini della Buona Notizia, sono nella persona, nel messaggio e nell’attività di Gesù. Mentre il titolo “Messia” apparteneva esclusivamente alla tradizione di Israele (titolo giudaico cfr. 8,29; 14,6), quello di “Figlio di Dio” (titolo universale, cfr. 3,11; 5,7; 14,61; 15,39) era comune a giudei e pagani. Marco oppone il “Messia Figlio di Dio”, la cui missione salvifica si estende a tutti, uomini e popoli, al “Messia figlio di Davide” (12,35-37), figura che, nella teologia del giudaismo, aveva la missione di restaurare la gloria della nazione giudaica.
____________________________________________________________________ C’è una preparazione espressa in un trittico, cioè, comprendente tre brani (pericopi) collegati tra loro: I parte Mc 1,2-5 Giovanni, compimento delle profezie IIparte Mc 1,6-8 Giovanni, precursore IIIparte Mc 1,9-13 Battesimo di Gesù, la sua investitura messianica e l’orizzonte della sua vita pubblica
____________________________________________________________________ 2-Kaqw.j ge,graptai evn tw/ VHsai
____________________________________________________________________ 3-fwnh. bow/ntoj evn th/ evrh,mw\ e`toima,sate th.n o`do.n kuri,ou( euvqei,aj poiei/te ta.j tri,bouj auvtou/(Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri,
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Marco compendia nella figura di Giovanni Battista l’attesa e l’anelito dell’AT per una liberazione definitiva d’Israele, per la quale, secondo la predicazione profetica, si richiede un cambiamento di vita. Nella missione di Giovanni si riassume la funzione di tutto l’Antico Testamento preparare il cammino del Signore, esortando ad un cambiamento di vita. Citando insieme i due testi dell’AT (Es 23,20; Is 40,3), Marco identifica il cammino di Gesù (v.2) con quello di Dio (v.3). Questo indica che l’attività di Gesù sarà l’attività di Dio stesso e, come suggeriscono i due testi citati, la sua opera consisterà nel realizzare un esodo, liberando da uno stato di oppressione e conducendo a una terra promessa, figura di una società umana giusta e fraterna.
____________________________________________________________________ 4-evge,neto VIwa,nnhj Îo`Ð bapti,zwn evn th/ evrh,mw kai. khru,sswn ba,ptisma metanoi,aj eivj a;fesin a`martiw/nÅ vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
____________________________________________________________________ Giovanni si situa nel deserto, mostrando la sua rottura con la società esistente e ricordando le origini di Israele. Non affronta le istituzioni, ma si rivolge agli individui: fa prendere loro coscienza che tutti, con le loro ingiustizie personali (confessavano i loro peccati…), sono responsabili della situazione sociale ingiusta; tutti devono rettificare la loro condotta se aspirano a un cambiamento della società. Il battesimo o immersione nel fiume simboleggia per ciascuno la morte al proprio passato di ingiustizia; il cambiamento di vita cancellerà quel passato peccatore (“perdono dei peccati” = a;fesin a`martiw/n). Giovanni prepara così il cammino del Signore, seguendo la linea della predicazione profetica (cfr. Is 1,17ss.).
____________________________________________________________________ 5-kai. evxeporeu,eto pro.j auvto.n pa/sa h` VIoudai,a cw,ra kai. oi` ~Ierosolumi/tai pa,ntej( kai. evbapti,zonto u`pV auvtou/ evn tw/ VIorda,nh potamw/ evxomologou,menoi ta.j a`marti,aj auvtw/nÅ Accorrevano a lui (lett. usciva verso di lui) tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
____________________________________________________________________ La risposta massiccia all’annuncio di Giovanni è prova e manifestazione del malcontento generale per la situazione. “Uscivano-accorrevano…”, come nell’esodo dall’Egitto (Es 13,4.8; Dt 11,10); il paese giudaico ora è terra di oppressione. Il fiume Giordano, al tempo di Giosuè, era la frontiera della terra promessa (Nm 13,29; Gs 4,5; 5,1) e annunciava la fine dell’esodo; il suo ricordo fa sperare in una nuova terra, ma fuori dai limiti del paese giudaico. Il testo segna una opposizione tra il deserto e Gerusalemme: il popolo non va a cercare il perdono nel Tempio ma nel luogo dove si trova il profeta.
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Paragonandolo alla figura del profeta Elia, Marco presenta Giovanni Battista come il precursore immediato del Messia che viene, che sarà l’instauratore di una società nuova (il Regno di Dio) e il creatore di un uomo nuovo (la signoria di Dio).
____________________________________________________________________ 6-kai. h=n o` VIwa,nnhj evndedume,noj tri,caj kamh,lou kai. zw,nhn dermati,nhn peri. th.n ovsfu.n auvtou/ kai. evsqi,wn avkri,daj kai. me,li a;grionÅ Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico.
____________________________________________________________________ Marco descrive Giovanni con caratteristiche di profeta, in particolare con quelle di Elia (2Re 1,8: cinghia di cuoio), che era ritenuto precursore del Messia (Ml 3,23). Il suo cibo è quello di un nomade, di uno che vive lontano dalla società.
____________________________________________________________________ 7-Kai. evkh,russen le,gwn\ e;rcetai o` ivscuro,tero,j mou ovpi,sw mou( ou- ouvk eivmi. i`kano.j ku,yaj lu/sai to.n i`ma,nta tw/n u`podhma,twn auvtou/Å E proclamava: "Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare (lett. il legaccio) i lacci dei suoi sandali. ____________________________________________________________________ 8-evgw. evba,ptisa u`ma/j u[dati( auvto.j de. bapti,sei u`ma/j evn pneu,mati a`gi,wÅ Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo".
____________________________________________________________________ Giovanni non si considera un protagonista, annuncia l’arrivo di un altro, superiore a lui, che il lettore identifica con Gesù. Sarà superiore a lui in potenza, perché avrà la pienezza dello Spirito; anche per la sua missione, che consisterà nel fondare un nuovo popolo, una società nuova (nuova alleanza cfr. 14,24), perché il ruolo dello sposo, proprio di Dio nell’AT (Os 2,4ss.; Is 54,62; Ger 2; Ez 10), ora spetta a Gesù (cfr. 2,19ss.); questo è espresso dalla frase “non sono degno di chinarmi per slegare il legaccio dei suoi sandali”, che allude alla legge giudaica del levirato: togliere il sandalo significava appropriarsi del diritto dello sposo (cfr. Rt 3,5-11). L’attività del Messia consiste nell’infondere lo Spirito (cfr. Is 44,3-5; Ez 36,26-28), che potenzia e consacra l’uomo (Santo/santificatore); l’uomo nuovo sarà il fondamento e l’artefice della nuova società, tappa terrena del Regno di Dio.
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  • Il tempo delle ragionevoli speranze supera le epoche senza speranze e spegne quelle smisurate: è il tempo dell’Avvento di Cristo.
  • Le angosce distruttive prodotte dalle catastrofiche profezie, le utopie esasperate di superumanesimi scientisti lasciano il posto a reali e concrete ragionevoli speranze. Dove “solo un Dio ci potrà salvare” con il concorso umano individuale e comunitario.
  • Esodi, liberazioni e traguardi raggiunti risultano le tappe di ogni avvento: quello storico di un popolo, quello messianico, quello sacramentale di oggi e del tempo futuro. Giovanni ha svolto la funzione di facilitatore, pedagogo e testimone. Il Messia ha tradotto nella storia il “racconto” divino: ha compiuto esodi, è uscito fuori dal privilegio di essere uguale a Dio, dalla stessa vita, realizzando processi di liberazione.
  • Si è così compiuto il tempo delle speranze. Siamo pertanto invitati a rivisitare il racconto della liberazione/salvezza: a rileggerlo come acuti e sapienti lettori della storia della salvezza, a ripercorrerlo come attori-protagonisti, coinvolti come destinatari e fruitori, a narrarlo con l’ottimismo di un’autentica liberazione.
  • Si intravede così l’avvento di un popolo nuovo, di una nuova società, a cominciare da ogni individuo/persona, tassello e connettivo di una umanità e società liberata e rinnovata. E l’Avvento diventa così personale,impellente ed interrogante: “se non ora, quando?”.

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