TinyDropdown Menu diaconiperugia: giugno 2011

mercoledì 29 giugno 2011

PERUGIA:NEL GIORNO DELLA SOLENNITA’ DEI SS. PIETRO E PAOLO LA CHIESA DIOCESANA HA UN NUOVO SACERDOTE

Engjel Pitaqi,
diacono diocesano dal 31 Ottobre 2010.
Oggi 29 Giugno 2011 sarà ordinato presbitero della Diocesi di Perugia-città della Pieve. Originario del Kosovo, nato il 22 luglio 1981 a Novasella in Gjacova. Don Angelo riceverà l’ordinazione dall’arcivescovo mons.Gualtiero Bassetti, la prima dal suo ingresso in Diocesi,nella cattedrale di san Lorenzo in Perugia, oggi 29 giugno festivita’ dei SS.Pietro e Paolo, alle ore 18.00




Il Signore ti ha chiamato a prendersi cura della sua vigna, sei sicuramente speciale, speciale perché lo hai ascoltato , hai sentito la sua chiamata ed hai risposto generosamente!
La nostra preghiera:
“Che il Signore ti tenga sempre per mano anche trascinandoti quando il cammino sarà più faticoso.”
La Comunita’Diaconale Perugina





venerdì 17 giugno 2011

SANTISSIMA TRINITA' (ANNO A)

LA LITURGIA DEL GIORNO
      19 GIUGNO 2011





















Colore liturgico: Bianco


Antifona d'ingresso

Sia benedetto Dio Padre,
e l’unigenito Figlio di Dio,
e lo Spirito Santo: perché grande è il suo amore per noi.

Colletta

O Dio Padre, che hai mandato nel mondo
il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore
per rivelare agli uomini il mistero della tua vita,
fa’ che nella professione della vera fede
riconosciamo la gloria della Trinità
e adoriamo l’unico Dio in tre persone.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Es 34,4-6.8-9)

Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso.

Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.
Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà».
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Dn 3,52-56)

Rit: A te la lode e la gloria nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.

SECONDA LETTURA (2Cor 13,11-13)
La grazia di Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi.
Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano.
La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Ap 1,8)

Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.
Alleluia.

VANGELO (Gv 3,16-18)
Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Chiediamo al Padre di renderci aperti alla guida dello Spirito, perché possiamo riconoscere in Gesù il Signore della nostra vita.

Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa venga riconosciuta come popolo del Signore, che ha come legge la carità e come missione l’annunciare a tutti la salvezza. Preghiamo.

2. Perché i cristiani sappiano trovare nella preghiera e nella contemplazione la capacità di accostarsi al mistero del Dio uno e trino. Preghiamo.

3. Perché gli uomini di cultura e gli scienziati non cessino di cercare la verità e trovino in Dio la chiave delle risposte ai problemi del mondo. Preghiamo.

4. Perché i popoli ricchi ascoltino il grido dei diseredati, dei poveri e degli oppressi, e convertano il loro cuore alla condivisione e alla solidarietà. Preghiamo.

5. Perché nella nostra comunità scorra la linfa dell’unità e di quell’amore che rende bella e gioiosa la vita cristiana. Preghiamo.

O Santissima Trinità, Padre che ci hai creati, Figlio che ci hai redenti, Spirito che ci doni luce e forza, rendici consapevoli della tua presenza misteriosa e forte che opera in ogni cristiano, rendendoci testimoni del tuo amore nel mondo. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Invochiamo il tuo nome, Signore,
su questi doni che ti presentiamo:
consacrali con la tua potenza
e trasforma tutti noi in sacrificio perenne a te gradito.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO
Il mistero di Dio uno e trino.

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo a te,
Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Con il tuo unico Figlio e con lo Spirito Santo
sei un solo Dio, un solo Signore,
non nell’unità di una sola persona,
ma nella Trinità di una sola sostanza.
Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo,
e con la stessa fede, senza differenze,
lo affermiamo del tuo Figlio e dello Spirito Santo.
E nel proclamare te Dio vero ed eterno,
noi adoriamo la Trinità delle Persone,
l’unità della natura, l’uguaglianza nella maestà divina.
Gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini,
non cessano di esaltarti uniti nella stessa lode: Santo...

Antifona di comunione

Voi siete figli di Dio:
egli ha mandato nei vostri cuori
lo Spirito del Figlio suo,
che grida “Abbà, Padre”. (Gal 4,6)

Preghiera dopo la comunione


Signore Dio nostro, la comunione al tuo sacramento,
e la professione della nostra fede in te,
unico Dio in tre persone,
ci sia pegno di salvezza dell’anima e del corpo.
Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE

Come un'eco delle celebrazioni pasquali che si sono concluse domenica scorsa con la solennità della Pentecoste, la liturgia della Chiesa ci propone per questa prima domenica della nuova tappa del tempo ordinario la festa della Santissima Trinità. È una conclusione colma di gratitudine della Pasqua, che permette di dare lode e gloria per sempre al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, con quella formula con cui normalmente concludiamo molte delle nostre preghiere. Vuole essere anche una presa di coscienza della nostra fede trinitaria. Crediamo in Dio Padre, Creatore delle cose visibili e invisibili. Crediamo in Dio Figlio, fatto uomo, morto e risorto per la nostra salvezza. Crediamo in Dio Spirito Santo, che è Signore e datore di vita. Crediamo nel Dio vivo che un giorno sarà tutto in tutti.


(Il Dio misericordioso e pietoso)

Sembra che sia sempre più difficile parlare di Dio. E più ancora del mistero divino della Santissima Trinità. L'uomo moderno si sente da un lato tentato di ateismo e di agnosticismo, e dall'altra da un sentimento di frustrazione e di scetticismo per l'esperienza dei propri fallimenti. Per molti il punto interrogativo difficile è: Perché Dio? Le letture che abbiamo letto oggi nell'Eucaristia devono riempirci di speranza, di fiducia e di coraggio.
Questo Dio vivo, Uno e Trino, si è mostrato come Dio compassionevole e misericordioso. Quando ascolta la preghiera di Mosé che intercede per il suo popolo, ma ancora di più ora, nella pienezza dei tempi, quando ci dà il suo Figlio. La generosità di Dio verso l'umanità deve allora portarci ad una corrispondenza simile. Amare ed essere fedeli a Dio significa amare ed essere fedeli agli altri, impegnandoci a perdonare e a comprendere, come Lui, misericordioso e compassionevole, fa con noi.

(Il Dio dell'amore e della pace)

Più ancora. Il Dio vivo, Uno e Trino, è descritto dall'apostolo Paolo come il Dio dell'amore e della pace. Quell'amore eterno tra il Padre ed il Figlio, dal quale procede lo Spirito Santo. Un amore eterno che poi discende sull'umanità. La Sapienza di Dio si è avvicinata agli uomini. Dio, l'Assoluto, col suo amore, si è umanizzato, ha assunto la natura umana. L'abbiamo, quindi, più alla nostra portata. Si è inserito nella nostra storia e si è reso centro del cosmo per l'amore infinito che ha per la sua creazione.
Sarà, così, anche il Dio della pace. Un Dio che ama non guarda alla malvagità degli uomini per punirli. Si è reso presente in mezzo a noi affinché nessuno si perda, per condurci verso la pace di un cielo nuovo e di una nuova terra, il suo Regno.

(Il Dio datore di vita e salvatore)

Il Dio vivo, Uno e Trino, è datore di vita e salvatore. Il dialogo di Gesù con Nicodemo presentatoci dal vangelo di oggi, manifesta la volontà di questo Dio salvatore: "Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui". Viene a darci vita, e vita abbondante. Il nostro desiderio di vivere, solo lui può riempirlo del tutto. La gratuità della sua salvezza, che non ci meritavamo, richiede da parte nostra un'accoglienza affettiva ed effettiva nella nostra vita di credenti che ci fa rendere gloria e lode all'augusta Trinità.
Com’è opportuna qui la bella e profonda frase di san Ireneo: "La gloria di Dio è che l'uomo viva. La vita dell'uomo è la visione di Dio!" Per questo siamo fatti ad immagine e somiglianza di Lui. Per questo gli chiediamo di "condividere la divinità di colui che si è degnato di condividere la nostra condizione umana."
L’acclamazione di "gloria e lode per i secoli" con la quale rispondevamo al salmo responsoriale di oggi nella nostra Eucaristia, deve essere per noi una pregustazione della vita eterna che Dio ha promesso a coloro che credono in lui e sperano che "la grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo" siano con noi fino al momento in cui Dio sarà tutto in tutti.

ANTONI DEIG
Vescovo di Minorca

AGENDA DELL’ARCIVESCOVO


NUNTIUM PERUSINUM







N. 189 - 15 GIUGNO 2011







AGENDA DELL’ARCIVESCOVO

GIUGNO 2011



Mercoledì 15

Ore 10,00 – Torgiano: partecipazione al ritiro dei preti della III Zona

Giovedì 16

Ore 07.00 - Pellegrinaggio dei sacerdoti e dei diaconi al Santuario di S. Gemma Galgani (LU)

Venerdì 17

Ore 10,00 – Ritiro a Colle San Paolo

Ore 19,00 – Prepo, festa per Mons. Giuseppe Gioia

Sabato 18

Ore 10,30 – Perugia, Inaugurazione della nuova sede della Confartigianato

Ore 16,00 – Perugia, Convegno sulla laicità

Ore 21,00 – Cattedrale, concerto sinfonico, Requiem di Mozart

Domenica 19

Ore 9,00 – Colombella, celebrazione della Confermazione

Ore 11,00 – Montecorona, celebrazione della Confermazione

Ore 18,00 – Città della Pieve, festa dei Santi Patroni Gervasio e Protasio

Martedì 21

Ore 19,00 – Cattedrale, celebrazione con la comunità Agnus Dei

Mercoledì 22

Ore 10,00 – Ritiro VI zona a Magione

Ore 21,00 – Montemorcino, assemblea DELL’Associazione Amici del Malawi

Giovedì 23

Ore 10,00 – Ferro di Cavallo, ritiro II zona

Ore 18,00 – Cenerente, celebrazione della S. Messa in ricordo di Trancanelli

Venerdì 24

Ore 18,00 – Marsciano, festa del patrono e anniversario di Mons. Silvio Corgna

Sabato 25

Ore 16,00 – Cattedrale, Confermazione cresimandi di Ponte Felcino (saluto)

Ore 17,30 – S. Maria degli Angeli, Ordinazioni

Domenica 26

Ore 10,30 – Cattedrale, celebrazione S. Messa e processione per il Corpus Domini

Ore 20,30 – Città della Pieve, celebrazione S. Messa e processione per il Corpus Domini

Lunedì 27

C.E.I.

Martedì 28

Ore 18,00 – Cattedrale, Messa in onore di San Josemarìa Escrivà

Ore 19,00 – Festa della Guardia di Finanza

Ore 21,00 – Celebrazione della S. Messa a Colle San Paolo

Mercoledì 29

Ore 18,00 – Cattedrale, ordinazione sacerdote di don Engjel Pitaqi, diacono diocesano originario del Kosovo

Giovedì 29

Ore 11,00 – Celebrazione S. Messa per la Polizia Penitenziaria

Ore 19,00 – Chiesa dell’Università, celebrazione S. Messa per fine dell’Anno Accademico

sabato 4 giugno 2011

ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO A)

Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso

“Uomini di Galilea,
perché fissate nel cielo lo sguardo?
Come l’avete visto salire al cielo,
così il Signore ritornerà”. Alleluia. (At 1,11)

Colletta

Esulti di santa gioia la tua Chiesa,
o Padre,
per il mistero che celebra
in questa liturgia di lode,
poiché nel tuo Figlio asceso al cielo
la nostra umanità è innalzata accanto a te,
e noi, membra del suo corpo,
viviamo nella speranza
di raggiungere Cristo,
nostro capo, nella gloria.
Egli è Dio, e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (At 1,1-11)
Fu elevato in alto sotto i loro occhi.

Dagli Atti degli Apostoli
Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 46)


Rit: Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

SECONDA LETTURA (Ef 1,17-23)
Lo fece sedere alla sua destra nei cieli.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
Egli la manifestò in Cristo,
quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
al di sopra di ogni Principato e Potenza,
al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato
non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
essa è il corpo di lui,
la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mt 28,19.20)

Alleluia, alleluia.
Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.
Alleluia.

VANGELO (Mt 28,16-20)
A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Gesù è asceso al cielo e siede alla destra di Dio, ma ha promesso che anche noi parteciperemo alla sua gloria. Chiediamo al Padre che tenga desta in noi la speranza della salvezza e della vita eterna.

Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa, corpo visibile di Cristo, annunci con franchezza il Vangelo e sia luogo di carità e di salvezza per gli uomini. Preghiamo.

2. Perché i missionari siano testimoni credibili e appassionati del Vangelo che annunciano, dando così ragione della fede che li anima e che propongono ad ogni uomo. Preghiamo.

3. Perché ogni uomo si senta corresponsabile del progresso e agisca come protagonista nella storia, perseguendo la promozione dei valori della solidarietà, della giustizia e della pace. Preghiamo.

4. Per chi è lontano dalla fede, perché il Signore gli doni la grazia della conversione e dell’incontro con fratelli che siano convinti compagni di viaggio nel cammino della fede. Preghiamo.

5. Per la nostra comunità, perché riconosca la sua appartenenza al corpo di Cristo che è la Chiesa e viva in unità e comunione l’impegno all’edificazione del Regno di Dio. Preghiamo.

Ascolta, o Padre, le nostre preghiere e donaci di essere fedeli ai tuoi comandamenti, perché possiamo giungere a godere la gioia della comunione con te. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Accogli, Signore, il sacrificio che ti offriamo
nella mirabile ascensione del tuo Figlio,
e per questo santo scambio di doni
fa’ che il nostro spirito si innalzi alla gioia del cielo.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DELL’ASCENSIONE DEL SIGNORE I
Il mistero dell’Ascensione

È veramente cosa buona e giusta,
che tutte le creature in cielo e sulla terra
si uniscano nella tua lode, Dio onnipotente ed eterno.
Il Signore Gesù, re della gloria,
vincitore del peccato e della morte,
oggi è salito al cielo tra il coro festoso degli angeli.
Mediatore tra Dio e gli uomini,
giudice del mondo e Signore dell’universo,
non si è separato dalla nostra condizione umana,
ma ci ha preceduti nella dimora eterna,
per darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogenito,
saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo...

Antifona di comunione

“Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo”. Alleluia. (Mt 28,20)

Preghiera dopo la comunione


Dio onnipotente e misericordioso,
che alla tua Chiesa pellegrina sulla terra
fai gustare i divini misteri,
suscita in noi il desiderio della patria eterna,
dove hai innalzato l’uomo accanto a te nella gloria.
Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE

Luca negli Atti degli Apostoli ci dice che Gesù dopo la sua passione "si mostra vivo ai suoi discepoli con molte prove": la preoccupazione del Maestro, dopo la Resurrezione, è quella di dare ai suoi discepoli delle "prove" di quella che non era certo stata una cosa tranquilla, pacifica, facilmente comprensibile, ovvero del suo ritorno alla vita. Sappiamo bene quanta incredulità è regnata tra i discepoli nei confronti della Resurrezione: per questo Gesù occupa un periodo di quaranta giorni per far ripercorrere al "nuovo Israele" (la Chiesa, i discepoli) un cammino all'incontro con Dio. È la stessa indicazione numerica del popolo d'Israele nel deserto (40 anni), cosí come dello stesso Gesù all'inizio della sua missione (40 giorni).

Questi nuovi quaranta giorni non sono però vissuti nell'aridità del deserto, ma nella ricchezza della vita nuova generata da Cristo sulla croce. E quando appare loro, Gesù parla ai discepoli del "Regno di Dio". Il Regno di Dio è stato il tema iniziale dell'annuncio di Gesù, e ne è anche il tema conclusivo: ciò significa che lo scopo fondamentale di Gesù è stato quello di instaurare, qui, sulla terra, questo Regno. E l'attesa dei discepoli nei confronti di questo "Regno" è sempre stata grande. La maggior parte di loro aveva confuso l'idea del "Regno" con qualcosa di politico, con la riconquista della libertà del popolo d'Israele perduta a causa dell'invasione di Roma. Gli stessi invasori si erano lasciati persuadere che Gesù fosse un agitatore politico, e con questa condanna l'hanno messo in croce, consegnandolo alla storia, sacra e profana, appunto come il "Re dei Giudei". Nonostante la delusione del Venerdì Santo a Gerusalemme, i discepoli continuano a insistere nelle loro pretese di avere un Regno, fino all'ultimo, come in questo momento: "Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il Regno di Israele?".
A volte, questa sembra anche la nostra richiesta e la nostra pretesa. Quando diamo uno sguardo a questo mondo, sia quello in cui viviamo sia quello di cui ogni giorno sentiamo parlare attraverso i mezzi di comunicazione sociale, ci viene voglia, spesso, di dire che "Dio dovrebbe mettere mano a ‘sto mondo", che "Dio dovrebbe intervenire", che "Dio dovrebbe essere più efficace nel far capire la propria parola agli uomini", che "la Chiesa dovrebbe essere più Regale, più forte, e non solo Profetica, nel prendere posizione di fronte a certe problematiche", e via dicendo.
Ma i tempi del Regno di Dio non sono i nostri tempi. O meglio, dice il Signore negli Atti degli Apostoli "non spetta a noi conoscere i tempi e i momenti […] di Dio". A noi invece, con la forza dello Spirito Santo, il compito di essere suoi testimoni fino agli estremi confini della terra. Sono le ultime parole di Gesù, perché poi una nube lo sottrae allo sguardo dei discepoli e nostro.
La nube, nella Bibbia, ha sempre la connotazione di qualcosa d'incomprensibile che avvolge di mistero, soprattutto nelle manifestazioni di Dio all'uomo; è un simbolo per indicare che tra Lui e noi rimane un velo di mistero che solo la Storia di Dio in mezzo a noi, in altre parole il suo Regno, poco a poco è in grado di svelare. La presenza della nube ci indica che il Regno di Dio è già in mezzo a noi, anche se il suo progetto, nella sua globalità, ci rimane ancora incomprensibile.
Ma questa incomprensione, questo mistero, non giustifica affatto la nostra accidia, il nostro mancato impegno, la nostra inattività. Non possiamo dire: "Mentre il Regno di Dio non sia ancora compiuto, io sto a guardare". Anche i discepoli stettero a guardare, mentre Gesù saliva al cielo, e furono rimproverati dagli uomini in bianche vesti, gli stessi che, il mattino di Pasqua, dissero alle donne di non cercare tra i morti Colui che era vivo: "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo?".
Il cielo…bello come quello terso di queste mattine romane di primavera… Quante volte abbiamo guardato il cielo! Perché? Perché anche noi ci fermiamo spesso e magari indugiamo guardando il cielo?
A volte è la nostalgia delle "cose di lassù", forse perché non ne possiamo più di "quelle di quaggiù"; a volte è proprio l'incapacità di comprendere e di staccare lo sguardo dalla nube del mistero. È così bello, fermarsi a guardare il cielo… invece, stiamo perdendo tempo: quel Gesù "tornerà un giorno nello stesso modo in cui se n'è andato", ovvero se i tempi e i momenti di Dio non possono essere compresi ora, non lo saranno nemmeno quando Dio deciderà di tornare sulla terra, alla fine dei tempi.
Ma intanto, è il nostro tempo: non è più il momento di rimanere imbambolati ad aspettare dal cielo una risposta ai nostri perché. È invece giunto il momento di dire il nostro "sì" al progetto del Regno di Dio. È terminato il tempo di Gesù sulla terra: è iniziato il tempo della Chiesa, quel tempo in cui, forti dello Spirito Santo, abbassato lo sguardo verso la quotidiana realtà di questo mondo, ci voltiamo indietro le maniche e costruiamo quel pezzo del Regno di Dio che ci è stato affidato.
Per fare questo, occorre, come ci dice il Vangelo, "andare in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato"; occorre, cioè, ritornare da capo a quel luogo in cui tutto era iniziato. Bisogna tornare alle origini della nostra fede, al momento in cui Gesù ha posto lo sguardo su di noi e ci ha conquistato, e lo abbiamo seguito. Solo che adesso si fa tutto più difficile, perché c'è stato di mezzo il drammatico momento della croce, in cui tutti lo avevano abbandonato e avevano smesso di credere in lui. Tant'è vero che, il giorno dell'Ascensione, sul monte di Galilea, ancora "essi dubitarono".
E allora entra in campo lui, il Maestro, con la sua infinita misericordia: se questi "dubbiosi" (vi ci mettiamo anche noi?) se ne stanno a distanza, allora è lui che, "avvicinatosi", torna a parlare loro e a fare una nuova proposta. Questa volta, non più il "seguitemi, vi farò pescatori di uomini" delle origini, ma un comando, un compito, una missione: "Andate… fate discepoli… battezzate… insegnate".
È facile da dirsi… ma chi ci può riuscire? Con quali possibilità? Che strumenti abbiamo a disposizione per farlo? Oggi diremmo: "Con quale progetto pastorale"?
Forse questo è un problema solo nostro. Il Maestro, questo problema non l'ha, perché grazie alla sua morte e resurrezione "mi è stato dato" - dice - "ogni potere in cielo e in terra".
È lui, la forza! È lui, la strategia! È lui, il progetto pastorale! È lui, la possibilità!
E oltre a darci se stesso come Via, Verità e Vita, ci ricorda pure che non siamo mai soli: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".
Questa è la nostra "marcia in più". Non si può più aspettare.
Non ci sono più scuse per stare fermi a guardare il cielo.


Brignoli

AGENDA DELL’ARCIVESCOVO


NUNTIUM PERUSINUM







GIUGNO 2011







AGENDA DELL’ARCIVESCOVO

Mercoledì 1

Ore 10,00 – Montemorcino: riunione del Consiglio Episcopale

Ore 19,00 – Montebello: celebrazione della S. Messa per la festa del Patrono

Ore 21,00 – Convegno sui cristiani in Medio Oriente

Giovedì 2

Ore 11,00 – S. Orfeto: benedizione del nuovo affresco e celebrazione della S. Messa.

Ore 16,00 – Casa Sacro Cuore: incontro con i diaconi

Ore 18,30 – Peruigia, Prefettura: partecipazione alla Festa della Repubblica

Venerdì 3

Ore 10,00 – Montemorcino: incontro del Consiglio Presbiterale Diocesano

Sabato 4

Ore 16,00 – Petrignano del Lago: celebrazione della Confermazione

Ore 18,00 – Panicarola: cerimonia di riapertura del Santuario della Carraia

Domenica 5

Ore 9,00 – Cattedrale: celebrazione della Confermazione per i ragazzi dell’unità pastorale di S. Martino in Campo

Ore 11,00 – Ponte San Giovanni: celebrazione della Confermazione

Ore 18,00 – Santuario di Mongiovino: celebrazione della S. Messa.

Dal 6 all’8

Viaggio in Kosovo

Giovedì 9

Ore 9,00 – Collevalenza: partecipazione alla Giornata sacerdotale regionale

Ore 21,00 – S.Spirito: Celebrazione della S. Messa con le comunità Neocatecumenali

Venerdì 10

Ore 9,00 – Ritiro con i preti giovani

Ore 17,30 – Perugia: benedizione della nuova filiale della CCR di Spello.

Ore 18,00 – Casa Sacro Cuore: consulta della Pastorale Familiare

Sabato 11

Ore 10,00 – Visita a Terni.

11,30 – Cattedrale: celebrazione della S. Messa

17,00 – S. Nicolò di Celle: celebrazione della Confermazione.

20,45-  Cattedrale: Veglia di Pentecoste

Lunedì 13

Ore 10,00 – Assisi, Seminario: riunione del Servizio Regionale per i Migranti.

Ore 18,00 – Oasi di Sant’Antonio: celebrazione della S. Messaù

Mercoledì 15

Ore 10,00 – Torgiano: partecipazione al ritiro dei preti della III Zona