TinyDropdown Menu diaconiperugia: novembre 2010

venerdì 26 novembre 2010

A V V E N T O 2 0 1 0

Fratelli, oggi inizia il tempo d'Avvento e nello stesso tempo un nuovo Anno liturgico. L’Avvento è particolarmente indicato per commemorare l’iniziativa straordinaria di Dio di visitarci e salvarci.
Colui che viene è sempre Gesù, non attendiamo un altro Salvatore. In lui infatti si compie tutto ciò che cerchiamo e aneliamo. Per questo, Avvento è preparare le vie del Signore; è fare posto nel nostro intimo a Dio e a Gesù perché possano essere sempre più parte di noi.
Nelle quattro settimane d’Avvento prepariamoci a celebrare come si conviene il Natale di Dio.




venerdì 19 novembre 2010

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

LA LITURGIA DEL GIORNO
Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
L’Agnello immolato
è degno di ricevere potenza e ricchezza
e sapienza e forza e onore:
a lui gloria e potenza nei secoli, in eterno. (Ap 5,12; 1,6)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che hai voluto rinnovare tutte le cose
in Cristo tuo Figlio, Re dell’universo,
fa’ che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato,
ti serva e ti lodi senza fine.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (2Sam 5,1-3)
Unsero Davide re d’Israele.

Dal secondo libro di Samuèle
In quei giorni, vennero tutte le tribù d’Israele da Davide a Ebron, e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d’Israele”».
Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, il re Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re d’Israele.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 121)
Rit: Andremo con gioia alla casa del Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.

SECONDA LETTURA (Col 1,12-20)
Ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Fratelli, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre
e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore,
per mezzo del quale abbiamo la redenzione,
il perdono dei peccati.
Egli è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mc 11,9.10)

Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Alleluia.

VANGELO (Lc 23,35-43)
Signore, ricordarti di me quando entrerai nel tuo regno.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La bellezza e la gloria di Dio non si sono manifestate ai potenti di questo mondo. Sono i poveri e i sofferenti, siamo noi nella nostra condizione di peccatori che possiamo riconoscere in Gesù Cristo il Signore dell’universo.

Preghiamo insieme e diciamo: Signore, nel tuo regno ricordati di noi.

1. Perché i potenti della terra ricordino sempre che i popoli che guidano non sono loro proprietà, ma sono affidati alla loro responsabilità. Preghiamo.

2. Perché sappiamo riconoscere nella storia il dispiegarsi del tuo progetto di salvezza. Preghiamo.

3. Perché la ricerca del senso della nostra vita parta sempre dalla consapevolezza del tuo amore. Preghiamo.

4. Perché abbiamo sempre la forza di riconoscerti nel nostro fratello sofferente. Preghiamo.

O Padre, tante cose si impongono per essere al centro del nostro mondo. Fa’ che nell’incertezza di questa vita terrena sappiamo sempre riconoscere in te il nostro re e Signore. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Accetta, o Padre,
questo sacrificio di riconciliazione,
e per i meriti del Cristo tuo Figlio
concedi a tutti i popoli il dono dell’unità e della pace.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

PREFAZIO
Cristo sacerdote e re dell’universo.
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Tu con olio di esultanza
hai consacrato Sacerdote eterno
e Re dell’universo il tuo unico Figlio,
Gesù Cristo nostro Signore.
Egli, sacrificando se stesso
immacolata vittima di pace sull’altare della Croce,
operò il mistero dell’umana redenzione;
assoggettate al suo potere tutte le creature,
offrì alla tua maestà infinita
il regno eterno e universale:
regno di verità e di vita,
regno di santità e di grazia,
regno di giustizia, di amore e di pace...
E noi,
uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...

Antifona di comunione
Re in eterno siede il Signore:
benedirà il suo popolo nella pace. (Sal 29,10-11)

Preghiera dopo la comunione
O Dio, nostro Padre, che ci hai nutriti
con il pane della vita immortale,
fa’ che obbediamo con gioia a Cristo, Re dell’universo,
per vivere senza fine con lui nel suo regno glorioso.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

MEDITAZIONE

(Il Re dei giudei)

Abbiamo appena visto come sia diverso Gesù dagli altri re. È un re a sé stante; un re inchiodato a una croce, che dal suo trono accoglie la supplica di quello che chiamiamo il Buon Ladrone e gli concede quello che chiede. È molto bello il testo di oggi. La croce di Gesù non è la triste croce del supplizio, ma la croce della salvezza. Gesù regna dalla croce.

È impossibile confondere Gesù con un qualche altro re. Le “maestà” dell’epoca romanica, rivestite di preziose tuniche e cinte di brillanti corone non hanno in sé nessuna drammaticità. Con la dignità e la serenità che ispirano ci manifestano un Gesù sacerdote e salvatore che contagia confidenza e devozione. Qui vorrei brevemente accennare al dipinto del Crocifisso del beato Angelico nel convento domenicano di S. Marco a Firenze. Si tratta di un Cristo dallo sguardo pieno di amore e di tenerezza. Un frate è inginocchiato e abbracciato alla croce, il volto estasiato, che manifesta l’amore e la tenerezza che sale dal suo cuore. Questo Crocifisso illuminava il cuore del frate che abitava quella cella. Croce serena ed eccelsa, croce di amore e di salvezza. La croce del nostro re, di Gesù.

Nella maggior parte delle case c’è un crocifisso. Questa immagine ha aiutato e continua ad aiutare molte persone. È l’immagine che ci ricorda che Gesù ci ama, che ha dato la vita per noi, che ci accompagna nei momenti duri, difficili e tristi come anche nei momenti belli. Ci trasmette serenità e speranza e fa nascere nel nostro cuore un sentimento di riconoscenza. Baciare la croce con affetto riconoscente ci farà allora avvicinare di più a Gesù e avvertire la sua presenza.

Gesù, il crocifisso, è il nostro re perché ci ha salvato e ci salva con la sua morte e risurrezione. Con quanta forza e serenità, da quel trono che è la croce, risponde a colui che, pure crocifisso, gli chiede la salvezza: “Oggi sarai con me in paradiso”.

Cerchiamo anche noi, avvolti da errori e peccati, di accostarci a Gesù crocifisso e di dirgli: “Ti amo, Signore; perdonami; ricordati di me“. La nostra preghiera, carica di amore e di riconoscenza, sarà certamente ascoltata.

Il nostro re è pronto ad ascoltarci e a salvarci e questo deve colmarci di gioia. Naturalmente dobbiamo accostarci a lui con fiducia e aprirgli il nostro cuore. Accostiamoci alla croce con devozione, abbracciamola e amiamola. La croce di Gesù è luce e senso per la nostra vita.

(Le caratteristiche del Regno di Gesù)

Gesù ci invita a far parte del suo Regno, ma non ci obbliga. Ce lo offre nella speranza che noi lo accogliamo. Per questo ci dice quali sono le caratteristiche del suo Regno (le proclameremo nel prefazio tra qualche minuto). Il suo Regno è universale e eterno. È un “Regno di verità e di vita, un Regno di santità e di grazia, un Regno di giustizia, di amore e di pace”.

Regno di verità e di vita. Gesù non gioca con le persone. È sincero. Non usa nessuno. Sua legge è la verità. Lui non ci inganna, per cui vale la pena mettersi al suo servizio. Vuole anche darci la vita, la sua stessa vita. Egli è la Vita e questa vita la vuole dare a noi. Con lui viviamo e vivremo!

Regno di santità e di grazia. Vuole che camminiamo verso la santità, che è l’unica vera meta. Vuole che siamo santi, che viviamo santamente, praticando le virtù. In questo modo saremo simili a lui. Attraverso la grazia, il suo dono prezioso che ci fa suoi amici. Impegniamoci ad essere amici di Gesù. Lui, l’Amico ci concederà con ancora più abbondanza il dono della grazia, della comunione con lui.

Regno di giustizia, di amore e di pace. Essere giusti, non fare differenze. Essere giusti con tutti, perché ogni persona ha la stessa dignità. Regno di amore. Amare è la nostra vocazione! Amare tutti e saper perdonare, gettare ponti di dialogo tra tutti. Regno di pace. Diamoci da fare per ricercare la pace, la pace vera, quella che solo Gesù ci può dare.

Che programma stupendo! Lasciamoci afferrare da Cristo e condurre da lui. “Lui è l’immagine del Dio invisibile”, come affermava la seconda lettura. Lui è anche il nostro Buon Pastore e in quest’ultima domenica dell’anno liturgico diciamogli ancora una volta che vogliamo che sia sempre lui a guidarci. Lo diciamo a lui che anche oggi si offre pienamente a noi nell’Eucaristia.

JOAN SOLER

sabato 13 novembre 2010

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)




LA LITURGIA DEL GIORNO   14 Novembre 2010





















Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso

Dice il Signore:
“Io ho progetti di pace e non si sventura;
voi mi invocherete e io vi esaudirò,
e vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi”. (Ger 29,11.12.14)

Colletta

Il tuo aiuto, Signore,
ci renda sempre lieti nel tuo servizio,
perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene,
possiamo avere felicità piena e duratura.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ml 3,19-20)
Sorgerà per voi il sole di giustizia.

Dal libro del profeta Malachìa
Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio.
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 97)
Rit: Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra.

Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.

SECONDA LETTURA (2Ts 3,7-12)
Chi non vuole lavorare, neppure mangi
.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 21,28)

Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia.

VANGELO (Lc 21,5-19)
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Il Signore ci ricorda sempre che la nostra quotidianità non è mai sprecata se la viviamo come un servizio a lui e agli altri.

Preghiamo insieme e diciamo: Conservaci sereni nella tua giustizia.

1. Perché conserviamo il desiderio di un mondo migliore. Preghiamo.

2. Perché riconosciamo che quanto c’è di buono nel mondo è segno della tua presenza. Preghiamo.

3. Perché venga concesso ad ogni uomo di guadagnare il proprio pane lavorando, mantenendo la propria dignità e non cedendo alla disperazione. Preghiamo.

4. Perché le distrazioni e le difficoltà non ci impediscano di commuoverci per la tua giustizia. Preghiamo.

O Padre, l’invidia verso i superbi a volte supera la coscienza del tuo amore. Aiutaci a sentire che non c’è nulla di svilente in una vita semplice. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Quest’offerta che ti presentiamo, Dio onnipotente,
ci ottenga la grazia di servirti fedelmente
e ci prepari il frutto di un’eternità beata.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione

Il mio bene è stare vicino a Dio,
nel Signore Dio riporre la mia speranza. (Sal 73,28)

Preghiera dopo la comunione

O Padre, che ci hai nutriti con questo sacramento,
ascolta la nostra umile preghiera:
il memoriale, che Cristo tuo Figlio
ci ha comandato di celebrare,
ci edifichi sempre nel vincolo del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE

(Guardare con fiducia al futuro)

quando ci sono momenti di prova il vangelo ci incoraggia a rimanere saldi. Quando ormai si sta per concludere l’anno liturgico sempre ci vengono proposti testi apocalittici che ci parlano con immagini dei mali del mondo, delle guerre e persecuzioni. È come un insieme tetro che ci viene a dire che tutto questo mondo è destinato a scomparire.
Tutti siamo testimoni di catastrofi, di guerre, di violenze. Tutta sembra andare bene e poi tutt’all’improvviso ecco una disgrazia: una malattia, un problema famigliare, la morte. Di colpo tutto cambia. Avevamo fatto progetti e va tutto a rotoli. Se dovessimo parlare di fatti concreti non finiremmo più. Tutti ne conosciamo molti.
E questo solo guardando al nostro contesto. Se dessimo un’occhiata al mondo vedremmo quasi solo disastri: terremoti, guerre, miseria. E ogni tipo di altri mali. Per molte persone e per molti paesi la vita e spesso molto dura.
Gesù ci invita ad avere fiducia, pur in mezzo a queste situazioni. Lui si pone al nostro fianco dandoci la forza di essere suoi testimoni anche in mezzo alle prove e aiutandoci a trovare le parole adeguate di fronte agli accusatori. Lui ci darà eloquenza e sapienza. E starà sempre attento a quello che ci capita; ci accompagnerà sempre. E ce lo dice così: "Nemmeno un capello del vostro capo perirà".
Gesù vuole aiutarci a guardare in faccia la realtà con tutti i suoi problemi. E non ci lascia in balia della cattiva sorte. Lui sarà sempre con noi per darci forza, per illuminare la nostra vita, per aiutarci ad avere fiducia, ad essere perseveranti nella prova quando questa arriva. Bisogna essere saldi e perseveranti. Per questo il brano del vangelo termina con queste parole: "Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime". È questo l’aiuto prezioso che ci offre il Signore.

(Il nostro futuro è Dio)


La prima lettura della messa di oggi, tratta dal profeta Malachia, viene incontro a un momento di scoraggiamento del popolo di Israele. Sono ritornati felici e contenti da un esilio durato più di cinquant’anni, ma il paese è distrutto, le i terreni coltivati e le case occupati. E benché il tempio sia stato ricostruito il popolo è totalmente scoraggiato e in una profonda crisi religiosa. È necessario guardare verso la luce. È necessario avere speranza. Il profeta si rivolge ai credenti: "coloro che onorano il mio nome", e dice che "sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia". Vuole far rinascere in loro la fiducia.
La cosa peggiore è la sconforto, la mancanza di spirito. È come non aver più forza per lottare, sia sul piano fisico che morale. E certamente tutti, chi più chi meno, abbiamo fatto questa esperienza. Bisogna lottare. Non possiamo vedere tutto nero. Dobbiamo risollevarci. Anche se questo "sole di giustizia" lo vediamo ancora molto lontano. Per questo dobbiamo vedere le cose che ci circondano e il mondo stesso con molto realismo. Infatti dobbiamo essere ben convinti che il nostro paradiso non è qui sulla terra. Qui però abbiamo la speranza, che va conservata e ravvivata costantemente. La fede ci apre una prospettiva diversa. Qui dobbiamo vivere, dobbiamo amare, dobbiamo farci carico con serenità delle difficoltà e della sofferenza. Il nostro amato mondo è anche il mondo della lotta, dei problemi e della sofferenza. Il male vi è presente in maniera molto forte. Dobbiamo camminare in questo mondo armati della forza di Dio, per poter dare delle risposte, per poter cogliere la luce in mezzo all’oscurità.
Questo giorno, un giorno lo dovremo lasciare, per cui dobbiamo guardare alle cose con lo sguardo dell’eternità. La nostra patria è il cielo. La nostra vita è vivere nel Signore. A conclusione dell’anno liturgico, è buona cosa renderci conto che un giorno questo mondo per noi finirà. La morte viene in modo totalmente inatteso. Lasceremo tutto.
Tutto questo dovrebbe rafforzare la nostra convinzione che il nostro futuro è Dio, che lui è la nostra felicità. E i raggi di questo sole di giustizia ci portano la salvezza. Possiamo già sentire il suo calore, possiamo già vivere qui la patria definitiva. Questo sole è Dio.
La riunione eucaristica di oggi ci aiuti a vivere in pienezza la nostra fede e riempia il nostro cuore di desiderio del cielo, desiderio che ci aiuterà a dare un giusto valore al nostro mondo e alle cose.

JOAN SOLER





mercoledì 10 novembre 2010

venerdì 5 novembre 2010

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde








Antifona d'ingresso
La mia preghiera giunga fino a te;
tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera. (Sal 88,3)

Colletta
Dio grande e misericordioso,
allontana ogni ostacolo
nel nostro cammino verso di te,
perché, nella serenità del corpo e dello spirito,
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (2Mac 7,1-2.9-14)
Il re dell’universo ci risusciterà a vita nuova ed eterna.

Dal secondo libro dei Maccabèi
In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: «Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri».
[E il secondo,] giunto all’ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dell’universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna».
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: «Dal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo». Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: «È preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 16)
Rit: Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.

Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.

Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.

SECONDA LETTURA (2Ts 2,16-3,5)
Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Ap 1,5.6)

Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo è il primogenito dei morti:
a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli.
Alleluia.

VANGELO (Lc 20,27-38)
Dio non è dei morti, ma dei viventi.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Parola del Signore.

Preghiera dei fedeli
Apriamo il nostro cuore alla speranza nella pienezza della vita dopo e oltre la morte.

Preghiamo insieme e diciamo: Dio dei viventi, ascoltaci.

1. Perché non ci spaventi la testimonianza anche faticosa della nostra fede. Preghiamo.

2. Perché la malvagità che affligge il mondo non ci impedisca di credere nella solidità della giustizia. Preghiamo.

3. Perché Dio ci sappia mantenere fedeli ai fratelli così come lui lo è con noi. Preghiamo.

4. Perché sappiamo riconoscere, all’interno della travagliata storia dell’uomo, i segni di un progetto più alto. Preghiamo.

O Padre, la sensazione di sprecare la vita ci fa temere la morte. Aiutaci ad avere una speranza solida nel futuro per vivere bene il presente. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Volgi il tuo sguardo, o Padre,
alle offerte della tua Chiesa,
e fa’ che partecipiamo con fede
alla passione gloriosa del tuo Figlio,
che ora celebriamo nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione
Il Signore è mio pastore, non manco di nulla;
in pascoli di erbe fresche mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce. (Sal 23,1-2)

Preghiera dopo la comunione
Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre;
la forza dello Spirito Santo,
che ci hai comunicato in questi sacramenti,
rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
(Dio non è il Dio dei morti, ma dei vivi, perché in lui tutti sono viventi)


Spesso nel vangelo vediamo i nemici di Gesù tentare di prenderlo in trappola con domande fatte sempre in mala fede. Questo modo di agire dei suoi avversari per noi è stato utile, in quanto nella risposta che dà Gesù troviamo sempre un insegnamento importante, come nel vangelo di oggi.
I sadducei non credevano alla risurrezione dei morti e volevano mettere in difficoltà Gesù. Ma Gesù vuole soprattutto farci sapere che Dio è il dio dei vivi. Ci dice che esiste un’altra vita, molto diversa da quella terrena. È la vita definitiva, la vita in pienezza, la vita in Dio.
Oggi si è tentati di interpretare tutto di diluire tutto. Bisogna stare attenti! Ci sono persone che si ritengono credenti e poi mettono in dubbio l’immortalità o, peggio ancora, la risurrezione. Non avete mai sentito frasi come questa o simili dette da persone credenti e magari devote: "Cerchiamo di comportarci bene, nel caso che si sia veramente la vita eterna". È vero che la natura umana vede oscurità in quello che è oggetto di fede, in quanto il dubbio fa parte del nostro modo di essere, in modo particolare oggi che si è portati a sperimentare e a toccare tutto. E molti degli antichi misteri la scienza li va eliminando. Il dubbio e l’oscurità nella fede sono connaturali, ma chi si fida di Gesù accoglie il contenuto della fede e dice "Sì". Un Sì a Gesù nel quale abbiamo riposta la nostra fiducia. Gesù oggi ci invita a credere fermamente nella risurrezione dei morti. Il nostro Dio, il Dio di Gesù Cristo, è il Dio dei vivi.

(Tu ci strappi la vita presente, ma il re dell’universo ci farà risorgere alla vita eterna)


È questa la fede dei fratelli maccabei e per essa hanno sacrificato la vita con grande coraggio, come abbiamo ascoltato nella prima lettura. Questa è la fede per la quale morirono molti martiri lungo i secoli. La loro testimonianza ci spinge ad apprezzarla, a credere e ad essere conseguenti. La prima lettura vuole stimolarci e aiutarci a valorizzare quello che abbiamo. Sappiamo che è molto importante scoprire il senso della vita e capire che essa inizia ma non ha più fine e renderci conto che siamo frutto dell’amore di Dio, che il Padre del cielo ci ama e si prende cura di noi. Nessuno che vede le cose in questa prospettiva potrà mai sentirsi solo, perché si sentirà sempre circondato dall’affetto divino e accompagnato dallo Spirito di Dio.

(Strade che portano alla vita)

Lo ascoltavamo nel salmo responsoriale: "Sulle tue vie tieni saldi i miei passi e i miei piedi non vacilleranno". È importante camminare sempre con Gesù nella giusta direzione. Allora saremo sicuri, come termina il frammento del salmo, di raggiungere la felicità eterna, la gioia del possesso di Dio e della contemplazione della bellezza divina, che colmerà tutti i desideri del nostro cuore: "al risveglio mi sazierò della tua presenza".
Per questo è molto importante la costanza, anche se forse non è una virtù molto frequente. S. Paolo, nella seconda lettura allude in un certo qual modo ad essa in due momenti. Manifesta questo desiderio sotto forma di preghiera invocando che il Signore "conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene". E la lettura termina così: "Il Signore diriga i vostri cuori nell’amore di Dio e nella pazienza di Cristo".
Questa è la strada che ci viene proposta. Le circostanze possono frequentemente cambiarci e modificare il nostro modo di vedere le cose; per questo bisogna avere delle convinzioni di base solide, come le avevano i maccabei, come le aveva Paolo. Ed essere costanti in questa fede che deve essere l’asse portante della nostra vita.
L’Eucaristia che stiamo celebrando ci aiuti a sentirci sempre più uniti a Gesù e a ringraziarlo per averci concesso il dono della fede, che dà senso alla vita, una vita che prosegue anche dopo la morte, che sarà vita eterna. Riceviamo dunque con fede Gesù eucaristia, che è "il pegno di vita eterna".

JOAN SOLER